Distacco imposto per morosità con Enel o altri fornitori: come funziona

Distacco imposto per morosità: Ti sei mai chiesto cosa succede se non si paga la bolletta o se la si paga in ritardo? In questo articolo potrai approfondire la procedura di distacco imposto per morosità e tutti i relativi dettagli.

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Quando un cliente non paga le bollette, Enel e altri fornitori possono imporre il distacco della fornitura per morosità. Esploriamo come funziona il distacco imposto per morosità, quali sono le condizioni previste e i passi da seguire per ripristinare il servizio.

Distacco imposto per morosità: cos’è e cosa succede

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Cos’è la morosità? Il distacco della luce per morosità consiste nell’interruzione della fornitura di energia elettrica a seguito del mancato pagamento delle bollette.

Questa misura, attuata dai fornitori come Enel, è regolata da una procedura specifica e conforme alle normative vigenti. La morosità si verifica quando un cliente non salda la bolletta entro i termini previsti, che generalmente vanno dai 20 ai 30 giorni dalla data di emissione, sebbene i tempi possano variare in base alle condizioni contrattuali.

L’Autorità di regolazione per energia, reti e ambiente (ARERA) stabilisce che il termine minimo per il pagamento della bolletta deve essere di almeno 20 giorni dalla data di emissione.

In ogni caso, puoi sempre sapere il giorno esatto della scadenza dell’importo dovuto consultando la bolletta luce che deve riportare in maniera chiara ed evidente il termine ultimo per il pagamento.

Le modalità del pagamento possono liberamente essere concordate con il fornitore di energia elettrica, e possono essere:

  • Addebito diretto in conto corrente;
  • Bollettino postale.

Proprio per evitare situazioni di morosità con i propri clienti, i fornitori prediligono il pagamento tramite addebito diretto in conto corrente. Attraverso questa formula il consumatore autorizza la propria banca a effettuare in automatico un versamento al fornitore per l’importo della propria bolletta. Per incentivare questa tipologia di pagamento, i fornitori tendono a offrire ai clienti che vi aderiscono sconti in bolletta e condizioni tariffarie agevolate.

Inoltre, i consumatori che acconsentono alla domiciliazione bancaria non sono tenuti al pagamento del deposito cauzionale, vale a dire la somma versata alla sottoscrizione del contratto con la quale il fornitore si tutela da eventuali inadempimenti dei suoi clienti.

In alternativa, il cliente riceverà assieme alla bolletta (cartacea e/o elettronica) un bollettino postale per effettuare il pagamento.

Mancato pagamento della bolletta. Cosa succede? Ecco i vari step

  1. Sollecito di pagamento: il fornitore invia un avviso di inadempienza al cliente;
  2. Preavviso di distacco: se il pagamento non avviene entro il termine indicato nel sollecito, viene emesso un preavviso di distacco, informando il cliente che, in caso di mancato saldo, la fornitura sarà sospesa entro una certa data;
  3. Riduzione della potenza: prima di procedere con il distacco completo, il fornitore può ridurre la potenza disponibile, consentendo solo un uso minimo dell’energia per garantire le esigenze essenziali;
  4. Distacco della fornitura: se il cliente continua a non pagare, si arriva al distacco totale dell’energia elettrica, che viene eseguito da un tecnico incaricato;
  5. Ripristino del servizio: una volta saldato il debito, il fornitore ripristina la fornitura entro 48 ore lavorative, applicando eventualmente costi aggiuntivi per il distacco e la riattivazione.

Ritardo nel pagamento della bolletta. Cosa fare?

Se l’utente paga la bolletta in ritardo rispetto ai tempi stabiliti è tenuto anche al pagamento degli interessi di mora sulla somma dovuta:

  • Per i clienti che aderiscono al mercato di maggior tutela, gli interessi sono stabiliti a un tasso pari a quello stabilito dalla Banca Centrale Europea aumentato, del 3,5%;
  • Invece, i clienti che aderiscono al libero mercato dell’energia concordano l’ammontare degli interessi di mora liberamente con il fornitore di riferimento in fase di sottoscrizione del contratto.

Assicurati di controllare le tempistiche previste per il distacco. Ecco una tabella riassuntiva:

Passaggio Tempistiche medie
Sollecito di pagamento 15-30 giorni dalla scadenza della bolletta
Preavviso di distacco Almeno 10 giorni dopo il sollecito
Riduzione della potenza Prima del distacco completo
Distacco della fornitura 30-60 giorni dopo la prima scadenza

Distacco imposto per morosità: procedure del fornitore per mancato pagamento

In caso di mancato pagamento, i fornitori di energia come Enel attuano diverse procedure per recuperare i crediti e gestire il rischio di morosità. Le procedure possono variare leggermente tra fornitori, in particolare tra il mercato tutelato e il mercato libero. Di seguito, vediamo le pratiche adottate da Enel e le differenze rispetto ad altri fornitori.

Distacco imposto per morosità: procedure specifiche di Enel

  1. Sollecito di pagamento iniziale con un avviso formale di inadempienza: in questa fase, Enel può offrire soluzioni per facilitare il saldo della bolletta, come piani di rateizzazione;
  2. Notifica scritta del preavviso di distacco: se il cliente non risponde al sollecito, viene inviata una comunicazione che informa del rischio di distacco della fornitura entro un certo numero di giorni;
  3. Riduzione della potenza disponibile: per i clienti che non saldano entro i termini indicati, Enel può ridurre la potenza erogata al minimo necessario per garantire solo servizi essenziali. Questo rappresenta un ulteriore avvertimento prima del distacco totale;
  4. Penali e costi aggiuntivi: nel caso in cui si proceda al distacco, Enel può addebitare spese amministrative per il ripristino del servizio, che il cliente dovrà pagare oltre all’importo della bolletta arretrata. Nel caso ti servisse contattare Enel, in questa pagina abbiamo lasciato tutti i contatti del fornitore.

Ti suggeriamo di visitare la pagina dedicata per scoprire come dimostrare il pagamento della bolletta con Enel per evitare problemi.

Distacco imposto per morosità: la procedura degli altri fornitori

Le procedure adottate da altri fornitori possono differire in base al mercato di appartenenza. Vediamoli nel dettaglio:

Procedura Mercato libero Mercato tutelato
Soluzione per pagamenti arretrati Opzioni variabili in base al contratto Rateizzazione possibile, ma con regole standard
Preavviso di distacco Potrebbe essere più rapido o flessibile Obbligatorio, con tempistiche definite da ARERA
Riduzione della potenza Non sempre prevista, dipende dalle condizioni contrattuali Generalmente applicata prima del distacco
Interessi di mora Concordati liberamente tra cliente e fornitore BCE + 3,5%, come stabilito da ARERA
Costi di riattivazione della fornitura Varia a seconda del contratto Previsti da ARERA, con tariffe standard

Quando non può essere sospesa la fornitura

La sospensione della fornitura di energia elettrica non può avvenire in tutte le circostanze, e la normativa italiana prevede precise eccezioni per proteggere i consumatori in situazioni particolari. Queste limitazioni sono pensate per salvaguardare i clienti vulnerabili o garantire condizioni minime di sicurezza. Di seguito, analizziamo i casi in cui la fornitura non può essere interrotta e le tutele previste.

Condizione Descrizione
Clienti vulnerabili Divieto di distacco per clienti con apparecchiature salvavita o gravi problemi di salute
Beneficiari del bonus sociale Maggiore protezione per famiglie a basso reddito
Temperature estreme Nessuna sospensione durante ondate di freddo o caldo eccezionali
Contenziosi aperti Sospensione vietata fino alla risoluzione del contenzioso
Rateizzazione in corso Divieto di distacco se il cliente rispetta i termini del piano di pagamento concordato

Per ulteriori informazioni su come evitare il distacco del contatore consulta il nostro articolo dedicato. Inoltre, scopri se è possibile cambiare il fornitore di energia elettrica in condizioni di morosità.

Come riattivare la fornitura dopo un distacco imposto per morosità

Quando la fornitura di energia elettrica viene sospesa per morosità, è possibile richiedere la riattivazione del servizio una volta saldato il debito. Il processo di riattivazione e i relativi costi possono variare in base al fornitore e al tipo di contratto (mercato tutelato o mercato libero).
Ecco i principali passaggi che un cliente deve seguire per ottenere la riattivazione della fornitura elettrica:

1.Pagamento del debito arretrato

Per riattivare la fornitura, è necessario saldare tutte le bollette non pagate e i relativi interessi di mora. In alcuni casi, possono essere richieste anche penali aggiuntive.

2.Comunicazione al fornitore

Dopo aver effettuato il pagamento, il cliente deve contattare il servizio clienti del fornitore e inviare la prova del saldo (ad esempio, una ricevuta di pagamento). È importante fornire tutte le informazioni richieste per velocizzare la procedura.

3.Tempi di riattivazione

Una volta verificato il pagamento, il fornitore invia la richiesta di riattivazione al distributore locale. La riattivazione della fornitura avviene entro 48 ore lavorative dal momento della conferma del pagamento.

4.Controllo del contatore

In alcuni casi, potrebbe essere necessario un intervento tecnico sul contatore per riattivare la fornitura. Questo avviene soprattutto se il contatore è stato fisicamente disconnesso.

Infine, la riattivazione della fornitura comporta alcuni costi che possono variare in base al tipo di mercato e alle condizioni contrattuali. Ecco una tabella che mostra una panoramica dei costi principali.

Tipologia di costo Descrizione
Spese amministrative per la riattivazione 20-50 euro
Costi per l’intervento tecnico sul contatore 30-100 euro (in base al tipo di intervento)
Penali o interessi di mora BCE + 3,5% (tasso stabilito da ARERA nel mercato tutelato) o variabile nel mercato libero

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Info

Domande Frequenti

Cosa fare per non farsi staccare la luce?

Per evitare il distacco della luce, è importante:

  • Pagare le bollette entro la scadenza;
  • Contattare il fornitore in caso di difficoltà economiche e richiedere una rateizzazione;
  • Verificare se si ha diritto al bonus sociale, che può ridurre l'importo delle bollette;
  • Presentare subito eventuali reclami se si riscontrano errori nella fatturazione.

Come capire se il contatore è depotenziato?

Per capire se il contatore è depotenziato, controlla se la potenza disponibile è inferiore a quella contrattuale. Segnali tipici di un contatore depotenziato includono l’interruzione della fornitura quando si utilizzano più elettrodomestici contemporaneamente. Sul display del contatore elettronico, potrebbe essere indicata una potenza ridotta (ad esempio, 1,5 kW invece dei soliti 3 kW).

Cosa devo fare in caso di sospensione illegittima?

In caso di sospensione illegittima per morosità, è consigliabile innanzitutto contattare il servizio clienti del fornitore per chiarire la situazione e verificare i pagamenti effettuati. Se il problema persiste, puoi rivolgerti all'Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente (ARERA) o a un’associazione dei consumatori per richiedere assistenza e, se necessario, procedere con una contestazione formale.

Aggiornato su 30 Ott, 2024

Gaia Della Ghelfa

Redattrice SEO specializzata nella sostenibilità

Laureata con lode in Comunicazione, Innovazione e Multimedialità presso l'Università di Pavia, sta attualmente conseguendo un Master in Marketing & Sales presso la Rome Business School, interamente in inglese. Le sue passioni per il marketing, i viaggi e la sostenibilità, unita alla sua formazione accademica e alle numerose esperienze internazionali in Norvegia, Spagna, Francia, Stati Uniti e Germania, l'hanno portata a entrare nel team SEO di Papernest a Barcellona, dove si occupa del mercato italiano.

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