Prese e Spine Elettriche: tipologie e tutto quello che devi sapere

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Sommario Al giorno d’oggi ogni nazione ha sviluppato il suo modello di presa elettrica e ogni tipologia di presa ha determinate caratteristiche che dipendono dal suo impiego. E’ quindi davvero molto importante capirne il funzionamento, anche per scegliere quelle giuste per le proprie esigenze in completa sicurezza.

Spine e prese elettriche non sono la stessa cosa in quanto:

  • la presa elettrica corrisponde al punto finale di un impianto elettrico mentre,
  • la spina è il connettore che può essere inserito nella relativa presa di corrente.

La presa giusta ti aiuta a risparmiare in bolletta.

La funzione della presa elettrica

Parlando di presa elettrica, per capirne il funzionamento bisogna partire dal presupposto che:

  1. l’elettricità, che parte dalle centrali, arriva alle utenze domestiche mediante due cavi: il conduttore di fase e il conduttore neutro. Questi due cavi sono collegati al contatore e al quadro generale con gli interruttori.
  2. All’interno delle case la fornitura elettrica è monofase, per quanto riguarda le connessioni industriali si utilizza, invece, la fornitura trifase.
  3. Dal quadro i due cavi arrivano poi direttamente alle prese della casa assieme a un terzo filo di colore giallo e verde (messa a terra).
  4. Le prese in tensione hanno dei fori dove arrivano i cavi e dove si inserisce la spina degli elettrodomestici e dei dispositivi con cui si chiude il circuito elettrico. Le prese elettriche sono sempre in tensione, ovvero alimentate dalla corrente elettrica.

Tipi di prese elettriche in Italia

Come anticipato ogni paese ha la sua presa elettrica e in Italia la presa a muro presenta:

  • o tre fori per ospitare le spine di tipo L a 10 o 16 Ampere, che si differenziano per la maggiore
  • o minore distanza dei contatti o due fori più esterni a forma di buco della serratura che è stata appositamente progettata per essere compatibile con le prese da 10 o 16 Ampere.

Le conseguenze delle prese elettriche difettose

Nel caso di alcuni guasti alle prese elettriche può esserci una dispersione elettrica nell’impianto di casa.

Prese difettose e consumi

Una presa o un cavo conduttore difettoso possono, infatti, fare aumentare in modo significativo il consumo elettrico, con la conseguenza sgradevole di una bolletta energetica più alta. Quindi è necessario manutenere con periodicità le prese elettriche ed evitare di utilizzare prese rotte o comunque aggiustate in modo sommario con il nastro isolante.

Spesso può capitare di sentire un ronzio proveniente da una presa, in questi casi sarebbe meglio richiedere l’intervento di un elettricista il prima possibile!

Attenzione poi al fatto che la normativa prevede che gli impianti elettrici debbano essere sempre dotati dell’interruttore differenziale (salvavita) che interromperà la corrente elettrica in caso di dispersione.

Riparare e sostituire prese elettriche difettose consentirà anche di risparmiare sulla bolletta luce.

Se interessa massimizzare il risparmio, oltre alle prese bisognerà anche scegliere l’offerta luce giusta, tra i fornitori del libero mercato e quello a maggior tutela (tariffe decise dall’Arera)

Tutte le tipologie di prese elettriche e le differenze

Nonostante in diversi paesi europei stiano cominciando a discutere di utilizzare uno standard comune per quanto riguarda le prese elettriche, attualmente ogni Stato continua ad avere la sua tipologia di presa.

  • Per questo motivo, quando si pianifica un viaggio all’estero, occorre procurarsi un adattatore così da poter connettere senza problemi i propri dispositivi.
  • Le diverse prese elettriche si differenziano tra loro sulla base del carico di corrente che possono sopportare a cui corrisponde una determinata potenza. L’intensità di corrente si esprime in ampere (A).

Vediamo ora nel dettaglio quali sono le prese e spine elettriche domestiche presenti in italia.

Le prese e le spine elettriche domestiche italiane

In Italia, la normativa di riferimento per quanto riguarda prese e spine elettriche per applicazione civile, è la CEI 23-50. Le più comuni sono le prese simmetriche e non polarizzate, il che significa che possono essere inserite in entrambi i versi. Secondo la normativa i contatti dovranno essere parzialmente rivestiti con del materiale isolante così da proteggere le dita dal contatto una volta inserita ed estratta la spina dalla presa.

Ecco le prese e spine più diffuse in Italia:

  1. Presa e spina di tipo C: si tratta di una presa tradizionale da 10 A e sopporta una potenza massima di circa 2000 W.  Questa presa presenta due fori cilindrici con diametro di 4 mm più un altro foro per la messa a terra. Il conduttore per questo tipo di presa è da 1,50 mm e l’interruttore da 10 A. Attenzione a non sovraccaricare questa tipologia di prese con adattatori per elettrodomestici molto energivori (stufe elettriche, frigoriferi).
  2. Presa e spina di tipo L: questa tipologia di prese a L da 16 Ampere sostiene una potenza fino a 3500 W e ha dei fori più grandi rispetto a quelle di tipo C. La presa ha sempre tre fori e l’alimentazione avviene con conduttori da 2,50 mm con una protezione con interruttori da 16 A. Si può utilizzare la presa a L con tutti gli apparecchi elettrici presenti nelle abitazioni domestiche.
  3. Presa e spina Shuko: si tratta di una presa tedesca di forma circolare da 16 A che viene utilizzata per tutti i grandi elettrodomestici come lavatrici, frigoriferi, lavastoviglie e cucine. Questa presa è simile a quella di tipo L ma è sprovvista del foro centrale. Per utilizzare una spina italiana da 10 o 16 Ampere in questa tipologia di prese sarà necessario utilizzare un adattatore.
  4. Presa bipasso da 16 A: dal momento che tra le tipologie di prese C e L cambia l’ampiezza di contatti e la spaziatura, si utilizza spesso la presa bipasso, che consente l’inserimento sia delle prese da 16 Ampere che di quelle da 10 Ampere.
  5. Presa multistandard: presa innovativa che unisce tutte le tipologie sopra descritte in una sola presa. Si tratta in sostanza di una presa schuko con una o due prese bipasso così da poter utilizzare senza problemi spine da 10 A o da 16 A.

La sicurezza di spine e prese elettriche

Sarà molto importante monitorare sempre, nel modo migliore, la sicurezza delle prese elettriche, anche per tutelare al meglio la propria incolumità.

  • Si dovrà quindi verificare che le prese siano sempre ben addossate al muro.
  • In caso di vecchie prese bisognerà coprirle con dei copriprese a scatto, questo anche per impedire ai bambini di infilare le dita nella presa.
  • Le prese elettriche di nuova generazione sono dotate di protezione interna e quindi offriranno una maggiore sicurezza a tutti i livelli.

Le prolunghe e le multiprese

Può anche capitare di trovarsi nella situazione in cui le prese elettriche dell’impianto non siano sufficienti, oppure, che gli elettrodomestici non arrivino alle prese. In questi casi il consiglio è quello di utilizzare delle multiprese o delle prolunghe.

Tuttavia bisognerà prestare la massima attenzione anche alla sicurezza di prolunghe o multiprese, in quanto, possono diventare pericolose.

Consiglio:

Sarebbe meglio scegliere le multiprese con interruttore in grado di interrompere il flusso di corrente. In caso contrario bisognerà verificare sempre che le spine non abbiano gioco all’interno della presa, perchè altrimenti potrebbero esporre al rischio di una scossa.

  • Quando poi si intravedono i cavi interni questo significa che la guaina esterna si è rovinata e che quindi bisognerà buttare via la multipresa o prolunga e sostituirla.

La normativa di riferimento CEI 23-50

Una volta assodato che la normativa di riferimento in Italia, per quanto riguarda prese e spine domestiche, è la CEI 23-50, non resta che vedere di che si tratta.

Cosa tratta la normativa CEI 23-50?

Questa norma fornisce prescrizioni precise riguardo prese e spine per uso domestico e similare, sia fisse che mobili, con o senza contatto di terra.

  • Non solo, riguarda anche le prese per la sola corrente alternata con tensione nominale al di sopra di 50 V ma non superiore a 440 V e con corrente nominale non superiore a 32 A sia per circuiti monofase che trifase da utilizzare sia in ambienti interni che in quelli esterni.

La norma riguarda anche prese multiple, prolunghe e prese installate sulle apparecchiature ma non le spine bipolari non smontabili con corrente massima di 2,5 A e a tensione 250 V relative agli apparecchi di classe II. Infine la norma CEI 23-50 fornisce anche indicazioni precise sulle prescrizioni di messa a terra.

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Info

Aggiornato su 30 Ott, 2024

Carolina D.

Redattrice

Laureata in Economia e Management presso l'Università Commerciale Luigi Bocconi, si unisce al team di prontobolletta a Febbraio 2020. Da sempre appassionata al mondo dell'energia, Carolina si occupa della redazione dei contenuti editoriali, delle grafiche e dell' aggiornamento delle offerte luce e gas.

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