Manutenzione caldaia elettrica: come svolgerla

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Sommario Se hai una caldaia elettrica devi eseguire la manutenzione ogni determinato periodo di tempo. Leggi l’articolo e scopri cosa devi fare.


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Quando si parla di risparmio energetico, pochi sanno che va di pari passo anche una buona scelta sull’acquisto della caldaia elettrica. Infatti una manutenzione efficiente e costante della caldaia, oltre a garantire un corretto funzionamento dell’impianto, consente di ridurre notevolmente il costo dell’energia elettrica.

Ovviamente non vi è un modello standard di caldaia elettrica che possa andare bene per tutti, poiché dipende da diversi fattori soggettivi come ad esempio gli usi e i consumi che intendiamo farne, la nostra posizione geografica, il tipo di alimentazione (se da fonti fossili o rinnovabili) e via dicendo.

Il fattore denominatore comune di ogni caldaia elettrica resta la sua manutenzione: vedremo infatti, come questa operazione sia collegata al risparmio energetico, introducendo alcune agevolazioni che ci permetteranno di abbassare il costo dell’energia elettrica.

  • Scopriremo quindi, come una manutenzione valida ed efficace di una caldaia elettrica, permetta di avere un impianto in ordine, che non inquini e che consumi meno, con la conseguenza diretta di trovare un costo basso dell’energia elettrica sulla bolletta.
  • E per ultimo, ma non meno importante, una manutenzione costante garantisce la sicurezza della nostra salute e delle persone che ci circondano e ci evita di incorrere in spiacevoli sanzioni.

In cosa consiste la manutenzione della caldaia elettrica

  • La prima informazione utile da sapere sulla manutenzione della caldaia, è controllare ogni quanto questa va fatta sul libretto delle istruzioni fornitoci dal manutentore. E’ molto importante conoscere questo dato, in quanto manutenzione significa garantire la sicurezza dell’impianto, obbligatoria, tra l’altro, per legge.

Consigliamo quindi di tenere con cura il libretto di manutenzione.

  • La seconda informazione da tenere a mente, è che la manutenzione non va effettuata da sé ma spetta obbligatoriamente a un tecnico specializzato ed autorizzato, documentato sull’attestato di rilascio del buon funzionamento dell’impianto.
  • Inoltre la manutenzione si divide in ordinaria e straordinaria. La differenza è che la prima è soggetta a controlli periodici dell’impianto, mentre la seconda riguarda interventi non prevedibili e programmati (dovuti cioè a guasti o rotture improvvise).
Da non confondere la manutenzione della caldaia con i controlli di efficienza energetica (i cosiddetti “controlli dei fumi”) da eseguire, obbligatoriamente per legge, una volta ogni due anni (se l’impianto è alimentato da combustibili liquidi o fossili), ed una volta ogni quattro anni (se l’impianto e alimentato a GPL). Questa tipologia di manutenzione si riferisce infatti per le caldaie a gas e non alimentati da energia elettrica.

Manutenzione ordinaria della caldaia

Una manutenzione ordinaria, si differenzia da quella secondaria in quanto vi necessitano interventi programmati e obbligatori per legge.

Di seguito una serie degli interventi sopra citati:

  • interventi sulle superfici della caldaia più soggette all’usura
  • verifica dell’idoneità dell’impianto
  • verifica dei dispositivi di sicurezza
  • controllo dei prodotti della combustione
  • controllo, pulizia e taratura del bruciatore
  • Manutenzione straordinaria
  • verifica malfunzionamento della caldaia dovuto a guasto o rottura
  • riparazione con ricambi originali
  • certificazioni di conformità dell’impianto

Gli interventi tradizionali di una manutenzione

Gli interventi tradizionali di una manutenzione possono essere riassunti come un check up del buon funzionamento.
Controllando regolarmente il corretto funzionamento dell’impianto, non solo garantiamo un’efficienza più duratura della caldaia, prevedendone guasti o rotture, ma ne riduciamo anche il tasso d’inquinamento, consentendoci di attuare una politica di risparmio energetico, che ci porterà a trovare costi più bassi in bolletta.

La manutenzione, come detto in precedenza, deve essere effettuata da un tecnico professionista, il quale in linea tradizionale, compirà cronologicamente i seguenti interventi:

  • smontaggio della copertura dell’impianto
  • smontaggio della camera di combustione
  • apertura del bruciatore
  • smontaggio del bruciatore
  • pulizia esterna e interna del bruciatore
  • asportazione dei residui contenuti nella caldaia
  • rimontaggio del bruciatore
  • controllo di perdite nelle valvole sui vari raccordi
  • verifica dei corretti collegamenti delle valvole
  • controllo sgocciolamento della valvola di sicurezza
  • prova accensione fiamma
  • verifica del ventilatore
  • chiusura del bruciatore
  • verifica allarme della caldaia simulandone un guasto generico
  • verifica sicurezza elettronica della caldaia
  • rimontaggio camera di combustione
  • rimontaggio della copertura dell’impianto
  • controllo finale delle temperature e dei valori di riscaldamento
  • verifica dei documenti (dichiarazione di conformità, garanzia della caldaia, libretto di uso, vecchio libretto impianto, nuovo libretto impianto, controlli periodici)
  • compilazione del rapporto di efficienza energetica
  • compilazione del libretto d’impianto
  • riordino e sistemazione dei documenti

Costi della manutenzione

I costi per la manutenzione ordinaria della caldaia elettrica, possono variare sia per tipologia di caldaia sia per tipologia di azienda. Anche il fattore geografico, in particolare la Regione di appartenenza, può influire sul costo della manutenzione ordinaria.

Trattandosi di una verifica generale dell’impianto, i costi per una manutenzione ordinaria possono oscillare tra i 60,00 e 150,00 € (comprensiva anche del controllo dei fumi).
Mentre i costi per la manutenzione straordinaria della caldaia sono soggettivi, a discrezione della valutazione finale del tecnico specializzato, chiamato a risolvere determinati problemi improvvisi di cui verificherà l’entità.

La mancata esecuzione di ambedue le manutenzioni, e anche del controllo dei fumi, comportano sanzioni che possono partire da 500,00 € arrivando a superare anche 3000,00 €.
Queste sanzioni vengono applicate quando non si ricevono le dichiarazioni attese dei controlli periodici, dettate a norma di legge, con un preavviso in raccomandata A/R, comunicandone data e ora della verifica.

Ulteriori sanzioni sono previste, per chi fosse sprovvisto del libretto di manutenzione, dai 100,00 ai 600,00 € e dai 50,00 ai 300,00 € per il mancato invio alla Pubblica Amministrazione competente della dichiarazione di avvenuta manutenzione.

  • In assenza del bollino caldaia, la sanzione può corrispondere da 500,00 a 3000,00 €.

Rischi di una mancata manutenzione

La mancata manutenzione di una caldaia, oltre a comportare pesanti sanzioni, può compromettere il corretto funzionamento dell’impianto, ma soprattutto minaccia la sicurezza nostra e delle persone che ci circondano.

I rischi più frequenti dettati dall’assenza di revisione possono essere:

  1. mancanza di copertura assicurativa che può non coprire eventuali danni causati da mancata revisione periodica
  2. incendio del combustibile o fulminazioni: provocati dai corti circuiti degli impianti con cui sono alimentate le caldaie

Inoltre, nei comuni con più di 40.000 abitanti è iniziata una campagna di ispezione per assicurarsi che vengano rispettate le scadenze delle relative manutenzioni. Spesso queste ispezioni non avvengo automaticamente ma prelevano dei campioni e avvisano tramite raccomandata, specificando l’ora e la data con cui intenderanno effettuare il controllo.

Responsabilità manutenzione: proprietario o inquilino

Gli obblighi dell’inquilino

  • La responsabilità della manutenzione, obbligatoria per legge, diviene quindi una responsabilità legale. Occorre quindi fare chiarezza quando spetta al proprietario o all’inquilino.
  • Anticipiamo che tutti gli interventi ordinari e periodici sono soggetti alla responsabilità dell’inquilino, poiché è lui stesso che beneficia quotidianamente il suo utilizzo, mentre al proprietario spetta l’incarico di sostituire i pezzi della caldaia soggetti a guasti o rotture o quando richiesto, sostituirne una nuova.
  • E’ compito dell’inquilino rispettare le cadenze periodiche previste della revisione della caldaia, come la sua pulizia e il controllo dei fumi, contattando il tecnico competente che provvederà a rilasciare anche il bollino blu.
    Perciò anche le sanzioni per una mancata revisione verranno addebitate a spese dell’inquilino.
    All’inquilino verrà fatto carico anche delle responsabilità dei guasti dovuti alla mancata manutenzione.

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Gli obblighi del proprietario

Il proprietario invece ha l’onere dei costi della riparazione dei guasti della caldaia, se questi sono attribuibili alla sua usura. Spetterà anche al proprietario, addossarsi le spese di guasti o rotture che necessitano una sostituzione dell’impianto o il ricambio di determinate componenti.
Il proprietario sarà investito della responsabilità legale qualora si verifichino incidenti dovuti alla mancata riparazione,

Indipendentemente dal rapporto che può intercorrere tra proprietari e inquilini, è buona accortezza da parte dell’inquilino, provvedere personalmente a eseguire i lavori che necessitano manutenzione per prevenire qualsiasi tipo di problema, anticipandone anche le spese.

Invitiamo a fare attenzione, che la restituzione della somma di questi interventi, anche se non richiedenti necessariamente dell’autorizzazione del proprietario, non possono, per legge, essere scalati dall’affitto mensile. La Cassazione ha infatti stabilito che fanno a capo a due competenze differenti e che quindi il rimborso debba avvenire sotto altre forme.

Manutenzione caldaia nella seconda casa

  • Anche per nelle seconde case vige l’obbligo di effettuare la manutenzione ordinaria della caldaia. A maggior ragione del suo scarso utilizzo durante l’anno, è indispensabile effettuare revisioni periodiche al fine di prevenire incidenti e mantenere efficiente il suo consumo.

Tuttavia, vi sono due eccezioni in cui l’impianto termico può non essere sottoposto alla manutenzione:

  1. quando non è funzionante o
  2. quando è stato dichiarato non attivo.

Nello specifico, un impianto può essere considerato inattivo:

  • se alimentato a gas di rete,in quel caso il contratto di distribuzione del gas dovrà essere stato disdetto, sigillandone il contatore
  • in presenza di un impianto di riscaldamento non alimentato a gas e in assenza di bomboloni o serbatoi per il combustibile
  • in presenza di un impianto a gas con caldaia utilizzata esclusivamente come scaldacqua unifamiliare ma in assenza di termosifoni o ventilconvettori . Non è necessaria la presenza quindi, dell’impianto di riscaldamento ma interessa solo quello relativo alla produzione dell’acqua calda sanitaria

Per quanto riguarda l’inattività dell’impianto, bisogna prestare attenzione che il contratto di fornitura sia stato effettivamente annullato. In quel caso, l’impianto verrebbe contrassegnato dai sigilli, previa comunicazione.

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Sempre previa comunicazione, l’impianto, una volta disattivato, può essere rimesso in funzione dopo che vi siano stati stati eseguiti i dovuti controlli e la sua manutenzione.

Risparmiare con una corretta manutenzione

Una corretta manutenzione della caldaia può portare a risparmiare energia e abbassare di conseguenza i costi dell’energia elettrica in bolletta.
Proponiamo diverse soluzioni volte al risparmio energetico, che andranno a beneficiare sia alla nostra salute che al nostro portafoglio:

  1. controllare la temperatura ambiente: mantenendola di norma tra i 20 e i 22 gradi  ma abbassarla anche a 19 gradi garantisce comunque il comfort di cui abbiamo bisogno. Ogni grado abbassato corrisponde a un risparmio dal 5 al 10 % sui consumi di combustibile.
  2. utilizzare i crono-termostati intelligenti: dispositivi elettronici e App, che tramite telefono, possono apportare modifiche all’impianto come ad esempio regolare la temperatura oppure il tempo di accensione solo quando è necessario.
  3. applicare valvole termostatiche: sui termosifoni, che gestiscono l’apertura e la circolazione dell’acqua calda e consentono di mantenere costante la temperatura impostata evitando sprechi di energia.
  4. prestare attenzione alle ore di accensione: che per legge sono indicati diversamente a seconda delle sei zone climatiche in cui è suddiviso il territorio italiano.
  5. installazione di pannelli riflettenti tra muro e termosifone: un vecchio trucco che consente di disperdere il minor numero possibile di calore.
  6. schermare le finestre di notte: chiudere finestre e abbassare le tapparelle consentono di ridurre le dispersioni di calore che si propagano verso l’esterno.
  7. evitare ostacoli nei pressi del termosifone: disperdono calore e sono fonte di sprechi.
  8. isolamento termico su pareti e edifici: riducono le emissioni di energia fino al 20% e i suoi interventi possono essere detratti fiscalmente fino al 65%.
  9. rinnovo dell’impianto di riscaldamento: sostituirlo con uno a condensazione, ad esempio fa risparmiare energia in quanto recupera il calore dei fumi di combustione. Ma sono convenienti anche nuove caldaie a biomasse, le pompe di calore, o integrati con impianti fotovoltaici perché permettono di usufruire della detrazione fiscale del 65% che riguarda la riqualificazione energetica degli edifici.

Ridurre i consumi

In conclusione, possedere una caldaia elettrica, consente di ridurre i consumi elettrici poiché abbiamo propria facoltà di regolare la temperatura necessaria da utilizzare senza eccedere nel fabbisogno energetico. Oltre a farci risparmiare sulla bolletta, una caldaia elettrica presenta altri vantaggi.

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Info

Invitiamo a consultare il DCO 21 /09 pubblicato da ARERA (Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente) che ne ha deliberato l’aggiornamento di schede tecniche per la quantificazione dei risparmi di energia primaria.

I vantaggi della caldaia elettrica

  1. Innanzitutto, installare una caldaia elettrica richiede meno tempi per la sua installazione che per una caldaia a gas, così come anche la sua attivazione. Il rendimento nel riscaldamento e la produzione di acqua sanitaria non verrebbe neanche a meno, anzi.
  2. Esteticamente sono anche simili: presentano un rivestimento compatto e resistente che verrà installata sulle pareti della nostra abitazione. A differenza della caldaia gas, quella elettrica non necessita di una canna fumaria e quindi esente alle normative ad essa collegata, come il rispetto delle normative sullo scarico dei fumi e le emissioni inquinanti.
  3. Perfino la sua stessa installazione conviene economicamente dato che se la generazione dell’acqua calda sanitaria viene fornita dall’energia elettrica, questa provvederebbe anche a alimentare altri impianti pur di soddisfare il sistema idrico sanitario.
  4.  A discapito di quello che può sembrare, a livello di dispendio energetico, una caldaia elettrica messa a comparazione con altre caldaie alimentate da combustibili fossili, assicurano un maggior rendimento e a prezzi contenuti. Questo perché dotate di un pannello elettronico incorporato che garantiscono di regolare sia la potenza che la temperatura in qualsiasi momento della giornata.
  5. Parlando di rendimento termico, siamo vicini a una percentuale del 99%, considerando soprattutto che non emette sostanze inquinanti nell’ambiente, né tanto meno ceneri né polveri. E per concludere, il suo funzionamento è altamente intuitivo e comoda da utilizzare nonché molto silenzioso.

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Aggiornato su 21 Ott, 2024

Daniele Tarantino

SEO Specialist

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