Stufe elettriche a basso consumo per risparmiare

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Sommario Stufe elettriche alogene e al quarzo, radiatori a olio, termoconvettori e termoventilatori. Benché il riscaldamento alimentato a gas naturale sia il più comune, esistono molte alternative che possono essere implementate dalle famiglie italiane in aggiunta o sostituzione.

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Scopri come risparmiare sull’energia elettrica.

  1. Gli apparecchi possono venire usati in sostituzione dell’impianto di riscaldamento a gas per riscaldare piccoli ambienti o luoghi che non sono allacciati alla rete.
  2. Oppure, le stufe costituiscono molto spesso un’aggiunta ai caloriferi, venendo messe in funzione per qualche ora, soprattutto in quei mesi invernali in cui il solo riscaldamento non basta.

Ricorda:

Essendo alimentate ad elettricità, le stufe non gravano sulla nostra bolletta del gas, bensì su quella della luce e, in alcuni casi, possono rappresentare un costo serio e gravoso, se utilizzate per troppo tempo.

E proprio per questo è importante conoscere bene i tipi di stufe elettriche esistenti, la rispettiva media dei consumi, i vantaggi e gli svantaggi di ciascun tipo. In questo modo si può capire se e quale stufa elettrica è più adatta alle nostre esigenze di consumo. Inoltre, potremo decidere come e quando utilizzarle.

Tipi di stufe elettriche

Anzitutto, cominciamo col dire che esistono diversi tipi di stufe elettriche. Esse si differenziano soprattutto per il meccanismo grazie al quale sono in grado di sfruttare l’energia elettrica per la produzione di calore. A variare non sono solo i consumi, ma anche la qualità del calore che viene generato.

Come vedremo, alcune stufe producono calore istantaneo molto forte, ma non possono distribuirlo. E per goderne bisogna collocarsi relativamente vicino alla macchina. Invece, altre, grazie all’implementazione di ventole, possono distribuire l’aria calda generata per tutta la stanza.

Dunque, ne consegue che non vi è necessariamente una scelta migliore di un’altra. Ciò che è importante capire è quale tipo di stufa sia più adatta alle nostre esigenze in base alle specifiche qualità.

Radiatore a olio

radiatore a olioIl radiatore a olio elettrico si basa su di un meccanismo di produzione del calore semplice, ma molto efficace. Il cavo della corrente elettrica alimenta una resistenza che riscalda l’olio contenuto nel radiatore. Quando l’olio è abbastanza caldo disperderà il calore nell’ambiente.

Nei radiatori è presente un termostato che consente di regolare la temperatura che si desidera raggiungere nella stanza. Quando il termostato percepisce il raggiungimento del calore impostato, spegne automaticamente la resistenza, che si riaccenderà ogni qualvolta si scenderà al disotto di tale soglia.

Quindi:

  • con i radiatori ad olio si ha l’evidente vantaggio di un basso consumo di energia elettrica, senza dover accendere e spegnere continuamente il macchinario.
  • Infatti, il consumo si verifica solo quando la resistenza è in funzione, mentre per il resto del tempo la macchina rimane quiescente.
Tuttavia, i tempi di resa possono essere abbastanza lunghi. Dovendo portare l’olio a una temperatura sufficiente ad espandere il calore, il radiatore impiega più tempo a riscaldare rispetto ad altri modelli di stufe elettriche.

Stufa alogena o al quarzo

Un altro modello di stufa elettrica molto comune è la stufa alogena o al quarzo. In realtà, si tratta di due modelli diversi, ma con meccanismi e prestazioni del tutto simili.

stufa alogenaIn questo caso, il calore è generato da lampade (alogene o al quarzo) al cui interno è contenuto un gas che, se riscaldato, raggiunge elevate temperature espandendo calore nelle zone circostanti con molta efficacia. Nelle lampade al quarzo il potere calorifico è superiore, tuttavia sono più alti anche i consumi.

Un altro modello equiparabile a quelli sopra citati è la lampada a infrarossi che utilizza anche una resistenza elettrica in ceramica per accelerare il processo di riscaldamento. Tutti questi modelli di stufe elettriche si contraddistinguono per l’elevato calore che sono in grado di sprigionare anche dopo poco tempo dalla loro accensione.

Inoltre, sono modelli piuttosto economici e facilmente reperibili in commercio. Sono, di solito, di piccole dimensioni e facilmente trasportabili da una camera all’altra e ovunque abbiamo bisogno di calore e vi sia una presa di corrente.

Lo svantaggio:

Lo svantaggio più evidente di questo genere di apparecchi consiste nel consumo molto alto di energia elettrica, anche se i modelli più recenti sono stati in grado di limitare i kWh necessari in maniera molto efficace rispetto a quelli vecchi.

Se le ridotte dimensioni rappresentano certamente un vantaggio per l’utente, la mancanza di una ventola o di un meccanismo di distribuzione del calore fa sì che per godere del tepore emanato sia necessario posizionarsi vicino all’apparecchio.

Quindi, la stufa alogena è una scelta sconsigliata se si ha bisogno di riscaldare, in maniera omogenea, stanze di medie e grandi dimensioni.

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Info

Termoventilatori

  1. A differenza dei modelli alogeni, al quarzo o a infrarossi, i termoventilatori, come si può evincere dal nome stesso, sono dotati di una ventola in grado di espandere il calore.
  2. Quest’ultimo è generato da una resistenza. Solitamente, si tratta di un filo metallico a serpentina che genera calore quando posto a contatto con la corrente.
  3. Invece, negli ultimi modelli viene sostituito con un supporto di ceramica, in grado di assorbire ed espandere il calore più velocemente. [/list-custom]

Termoconvettori

Un modello molto simile ai termoventilatori è quello dei termoconvettori. Il meccanismo di generazione del calore è in entrambi basato sull’utilizzo di resistenze metalliche o in materiale ceramico.

Però, esiste una sostanziale differenza tra i due. I termoconvettori non hanno, al loro interno, ventole. Invece, si basano sul meccanismo della convenzione per la diffusione del calore nell’ambiente circostante. Come risultato, il termoconvettore impiega decisamente più tempo a riscaldare i locali rispetto al termoventilatore.

Tuttavia, il calore distribuito sarà omogeneo e meno soggetto a sbalzi termici. Inoltre, non avendo la ventola al suo interno i termoconvettori sono molto più silenziosi e meno disturbanti rispetto ai termoventilatori. Un particolare da non sottovalutare quando si utilizzano stufe elettriche in ambienti di lavoro o di studio, o in qualsiasi caso abbiamo bisogno di tranquillità e concentrazione.

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I consumi delle stufe elettriche

Le stufe elettriche sono generalmente note per i consumi elevati e per il “peso” sulle nostre bollette dell’energia elettrica.

Tuttavia, ciò non è necessariamente sempre vero e, soprattutto con le nuove tipologie ormai presenti sul mercato a un prezzo accessibile, è possibile avere stufe elettriche ad alta efficienza energetica e con accorgimenti in grado di contenere i nostri consumi.

Dunque, considerata la grande varietà di modelli (vecchi e nuovi, grandi e piccoli) esistenti sul mercato, possiamo dire che i consumi delle stufe elettriche possono variare tra i 600 e i 2.000 W, a seconda delle diverse necessità. Si tratta di un divario molto ampio, ma, considerando che parliamo di apparecchi che possono restare in funzione anche per diverse ore al giorno, comportano comunque costi moderatamente alti.

Buono a sapersi

Una stufa elettrica dal consumo medio di 1.000 W in funzione per 4 ore comporterà un consumo di 4.000 kWh.

Svantaggi delle stufe elettriche

È difficile definire gli svantaggi delle stufe elettriche a prescindere, poiché la scelta della corretta stufa è una questione molto relativa.

In effetti, non esistono modelli più o meno convenienti sul mercato. Invece, si tratta di conoscere le caratteristiche che sono proprie di ciascun apparecchio e selezionare quelle adatte ai nostri scopi e alle nostre necessità.

Ecco alcuni esempi pratici:

  • Per riscaldare stanze grandi e spaziose è sconsigliato utilizzare lampade alogene o a infrarossi. A discapito del potere calorifico e della velocità con cui raggiungono una temperatura calda, la mancanza di una ventola e le ridotte dimensioni rendono queste stufe inadatte ai grandi spazi.
  • Se si desidera ottenere un tepore omogeneo e prolungato per diverse ore la cosa migliore è evitare i termoventilatori. Pur garantendo un aumento della temperatura del locale già dopo pochi minuti, il calore sviluppato non sarà distribuito omogeneamente nella stanza. In più, il rumore prolungato della ventola può risultare fastidioso in ambienti di lavoro o di studio.

Risparmiare con le stufe elettriche

Concludiamo questo articolo con alcuni accorgimenti volti a farci risparmiare con le stufe elettriche. Come si è visto, questi apparecchi non possono essere considerati dei sostituti, bensì delle integrazioni rispetto al riscaldamento a gas delle nostre abitazioni.

Se non si ha a disposizione il classico impianto di riscaldamento, affidarsi solo alle stufe elettriche non sembra una soluzione efficiente. In tal caso, sarà meglio valutare alternative più performanti come le caldaie elettriche o l’impianto a pompa di calore e valutare per il boiler elettrico.

Per evitare di ricevere bollette dell’energia elettrica esorbitanti sono consigliabili alcune precauzioni, durante la scelta della stufa, che possono farci risparmiare molto.

Poiché l’uso prolungato e regolare anche di stufe elettriche a basso consumo rappresenta un costo non indifferente per l’utente, è una buona idea quella di indirizzarsi verso modelli in grado di limitare automaticamente i consumi e ottenere un risparmio energetico.

Ad esempio, molte stufe elettriche in circolazione nel mercato hanno un timer di spegnimento automatico, regolabile dall’utente, oppure sono dotate di un termostato che interromperà la funzionalità del meccanismo quando la temperatura desiderata viene raggiunta e superata. Al raggiungimento dei gradi impostati dall’utente la stufa si spegnerà automaticamente interrompendo, di fatto, il consumo di elettricità, salvo entrare funzione quando la stanza risulta troppo fredda.

Come è già stato accennato, la cosa più importante con le stufe elettriche è quella di riuscire a raggiungere il massimo dell’efficienza energetica, calibrando la tipologia della stufa da acquistare, con l’ambiente e gli orari in cui abbiamo necessità. Se abbiamo bisogno di calore extra di notte potremmo sottoscrivere una tariffa bioraria dell’energia elettrica che ci consenta di spendere consistentemente meno per il funzionamento della nostra stufa durante le ore serali e notturne.

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Info

Aggiornato su 30 Ott, 2024

Daniele Tarantino

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