Detrazioni Fiscali: procedure, vantaggi e linee guida in Italia

Detrazioni Fiscali
Le Detrazioni Fiscali sono agevolazioni previste dalla legislazione italiana per incentivare determinati comportamenti economici, come ristrutturazioni edilizie e risparmio energetico.
È fondamentale comprendere i passaggi essenziali per ottenere questi benefici e la documentazione obbligatoria da presentare. Gestisci correttamente le comunicazioni con enti come l’ENEA per assicurarti di rispettare tutte le normative e ottenere il massimo risparmio.

Cosa sono le Detrazioni Fiscali? Definizione e differenza con la deduzione fiscale

Nel contesto dell’imposizione fiscale, le detrazioni d’imposta rappresentano un meccanismo fondamentale per ridurre l’ammontare dell’imposta dovuta. A differenza delle deduzioni fiscali, che influenzano direttamente la base imponibile, le detrazioni agiscono sull’imposta calcolata, riducendo l’importo netto da versare.

Detrazioni Fiscali

Secondo la teoria delle finanze pubbliche, l’imposta netta (T) si ottiene sottraendo la Detrazione (d) dall’imposta lorda (t(Y)), dove Y indica la base imponibile.

È cruciale distinguere tra questi due concetti: mentre le deduzioni fiscali riducono il reddito complessivo soggetto a tassazione, le detrazioni si applicano direttamente all’imposta lorda, incidendo sul calcolo finale dell’imposta netta. Questa differenza è significativa nel contesto della pianificazione fiscale, influenzando il carico tributario effettivo a cui sono soggetti i contribuenti.

Esempi di Detrazioni Fiscali nel settore edilizio e risparmio energetico

Nell’ambito dell’IRPEF, alcune detrazioni sono stabilite in misura fissa o forfettaria per categorie specifiche di reddito, come il lavoro dipendente o da pensione, o per spese di produzione. È possibile detrarre l’IVA pagata ai fornitori attraverso il meccanismo della rivalsa, mentre in alcuni casi l’IVA non detraibile diventa un costo.

  • Detrazione di € 300 se il reddito complessivo non supera € 15.494 e di € 150 se il reddito complessivo è compreso tra € 15.494 e € 30.987;
  • Detrazione per lavoratori dipendenti che trasferiscono la residenza nel comune di lavoro o limitrofo;
  • Detrazione per giovani inquilini fino a 31 anni che si trasferiscono dall’abitazione principale dei genitori;
  • Detrazione sugli interessi passivi di mutuo per l’acquisto o la ristrutturazione dell’abitazione principale;
  • Detrazione per interventi di riqualificazione energetica e sicurezza sismica.

Ulteriori detrazioni riguardano interventi di riqualificazione delle facciate, sistemi di efficientamento energetico, colonnine di ricarica per auto elettriche, e sostituzione di gruppi elettrogeni di emergenza. Per alcune categorie di interventi, come quelli trainanti e trainati del Superbonus, è prevista una detrazione fino al 110% delle spese sostenute.

  • Detrazione per razionalizzare l’uso dell’acqua potabile;
  • Detrazione per spese assicurative contro eventi calamitosi.

Oltre a ciò, sono disponibili detrazioni per la razionalizzazione dell’uso dell’acqua potabile e per le spese assicurative contro eventi calamitosi.

Cumulabilità della detrazione IRPEF per il risparmio energetico

La detrazione per gli interventi di recupero edilizio non è cumulabile con l’agevolazione fiscale prevista per gli stessi interventi dalla normativa sulla riqualificazione energetica degli edifici IRPEF, che attualmente offre una detrazione pari al 65%.

Questa regola implica che se un contribuente effettua interventi che rientrano sia nelle agevolazioni per la riqualificazione energetica che in quelle per le ristrutturazioni edilizie, potrà beneficiare soltamente di uno dei due incentivi, non di entrambi contemporaneamente.

Principi delle detrazioni per ristrutturazioni edilizie

In questa tabella sono spiegati i principali dettagli e le condizioni per beneficiare delle Detrazioni Fiscali:

Principi delle Detrazioni Fiscali
Fino al 31 dicembre 2024 È possibile beneficiare di una detrazione del 50% per interventi su unità abitative, con un limite di spesa di 96.000 euro per ciascuna unità, inclusi le pertinenze.
Interventi misti La detrazione è ridotta al 50% se gli immobili sono adibiti a uso misto con attività commerciale, artistica o professionale.
Interventi in corso Per interventi in corso che si prolungano per più anni, il calcolo delle spese detraibili considera quelle sostenute negli anni precedenti, rispettando il limite complessivo stabilito.
Detrazione annuale Ogni contribuente può detrarre annualmente la quota spettante, limitata all’importo dell’IRPEF dovuta per l’anno in questione.
Schede descrittive Le schede descrittive degli interventi per accedere all’Ecobonus e al BonusCasa devono essere trasmesse tramite il portale dell’ENEA entro l’anno di fine lavori, come previsto dalla normativa vigente.
Asseverazioni Le asseverazioni per il Superbonus 110% devono essere presentate all’ENEA per garantire il riconoscimento dell’agevolazione, con specifiche per le richieste di copia per condomini secondo la normativa vigente.

Questi meccanismi non solo incentivano la riqualificazione energetica degli edifici, ma anche la trasparenza e la corretta gestione delle agevolazioni fiscali, contribuendo così a un settore edilizio più moderno e sostenibile.

La ripartizione delle Detrazioni Fiscali in Italia

Secondo le normative italiane, la Detrazione Fiscale per interventi di recupero edilizio deve essere suddivisa in 10 rate annuali di uguale importo, iniziando dall’anno in cui la spesa è sostenuta e continuando per i periodi d’imposta successivi.

I contribuenti hanno la possibilità di utilizzare l’agevolazione anche in anni successivi, indicando semplicemente il numero di rata corrispondente nella dichiarazione dei redditi, anche nel caso in cui non ne abbiano beneficiato completamente negli anni precedenti.

Come già discusso, la detrazione per gli interventi di recupero edilizio non è compatibile con l’agevolazione prevista per gli stessi interventi nelle disposizioni sulla riqualificazione energetica degli edifici, che attualmente ammonta al 65%.

Questa normativa implica che, se gli interventi rientrano sia nelle agevolazioni per la riqualificazione energetica che per le ristrutturazioni edilizie, il contribuente deve optare per uno dei due benefici per le stesse spese.

Come ottenere le Detrazioni Fiscali: guida pratica e comunicazioni obbligatorie

Per ottenere le Detrazioni Fiscali, è necessario seguire due principali modalità di comunicazione:

  • Comunicazione all’Azienda sanitaria locale: Deve essere inviata all’Azienda sanitaria locale competente per territorio una comunicazione con le seguenti informazioni: generalità del committente dei lavori, ubicazione degli stessi, natura dell’intervento da realizzare, dati identificativi dell’impresa esecutrice dei lavori con esplicita assunzione di responsabilità in ordine al rispetto delle normative in materia di sicurezza sul lavoro e contribuzione;
  • Comunicazione all’ENEA: Per monitorare e valutare il risparmio energetico conseguito con gli interventi di recupero edilizio, è obbligatorio trasmettere all’Enea le informazioni sui lavori effettuati, come previsto dalla legge di bilancio 2018. Questa comunicazione non riguarda tutti gli interventi ammessi alla detrazione, ma solo quelli che comportano risparmio energetico e utilizzo di fonti rinnovabili.

Negli ultimi anni, gli adempimenti necessari per richiedere la detrazione fiscale in Italia sono stati semplificati e resi più accessibili ai contribuenti.

Comunicazione all’ENEA per le Detrazioni Fiscali

Secondo la legislazione vigente, per ottenere le Detrazioni Fiscali per interventi di risparmio energetico e uso di fonti rinnovabili, è necessario comunicare dettagliatamente all’ENEA entro 90 giorni dalla conclusione dei lavori, come stabilito dalla Legge di Bilancio 2018. Questo obbligo si applica solo ai interventi che effettivamente portano a risparmi energetici misurabili e all’utilizzo di fonti sostenibili.

Le informazioni devono essere trasmesse attraverso il Sito di ENEA.

La comunicazione non riguarda tutti gli interventi ammessi alla detrazione, ma solo quelli che comportano risparmio energetico e utilizzo di fonti rinnovabili.

Per una chiara comprensione dei termini, ecco alcuni punti fondamentali:

  • La comunicazione deve essere inviata entro 90 giorni dalla data di fine lavori per gli interventi conclusi nel 2022;
  • Se la data di fine lavori cade tra il 1° gennaio 2022 e il 31 marzo 2022, il termine decorre dal 1° aprile 2022, data di messa online del sito;
  • La definizione di “”data di fine lavori”” può variare e includere la dichiarazione di fine lavori a cura del direttore dei lavori, la data di collaudo parziale o totale, o la data della dichiarazione di conformità, se previste;
  • Per gli elettrodomestici, è valida la data del bonifico o di altro documento di acquisto ammesso.

Secondo la risoluzione n. 46/E del 18 aprile 2019, l’Agenzia delle Entrate ha chiarito che, in assenza di una specifica previsione normativa, la mancata o tardiva trasmissione della comunicazione all’ENEA non comporta la perdita automatica del diritto alle Detrazioni Fiscali.

È quindi fondamentale rispettare i termini stabiliti per garantire il riconoscimento dei benefici fiscali previsti.

Tipologie di interventi soggetti alla comunicazione all’Enea

Le tipologie di interventi che richiedono la comunicazione all’ENEA comprendono una vasta gamma di componenti e tecnologie finalizzate al miglioramento dell’efficienza energetica degli edifici. Questi interventi includono:

  • Strutture edilizie: riduzione della trasmittanza delle pareti verticali, delle strutture opache orizzontali (coperture), e degli infissi che delimitano gli ambienti riscaldati dall’esterno, dai vani freddi e dal terreno;
  • Impianti tecnologici: installazione di collettori solari per la produzione di acqua calda sanitaria e/o il riscaldamento degli ambienti, sostituzione con caldaie a condensazione, pompe di calore per climatizzazione, sistemi ibridi, microcogeneratori, scaldacqua a pompa di calore, generatori di calore a biomassa, sistemi di contabilizzazione del calore, sistemi di termoregolazione, building automation, teleriscaldamento, impianti fotovoltaici e sistemi di accumulo;
  • Elettrodomestici: inclusi fornelli, frigoriferi, lavastoviglie, piani cottura elettrici, lavasciuga, lavatrici e asciugatrici, con una classe energetica minima di A+ (eccezion fatta per i forni, che richiedono almeno classe A).

È importante che i dati relativi agli interventi siano trasmessi all’ENEA secondo le indicazioni fornite.

Modalità di pagamento dei lavori con Detrazioni Fiscali: ritenuta sui bonifici e finanziamenti agevolati

Per beneficiare delle Detrazioni Fiscali, è fondamentale che i pagamenti relativi ai lavori siano effettuati tramite bonifico bancario o postale (anche online), con specifiche informazioni obbligatorie:

  • Causale del versamento: deve fare riferimento alla normativa dell’articolo 16-bis del Dpr n. 917/1986;
  • Codice fiscale del beneficiario della detrazione;
  • Codice fiscale o numero di partita IVA del beneficiario del pagamento.

La causale del bonifico deve essere esplicitamente indicata come:

Bonifico relativo a lavori edilizi che danno diritto alla detrazione prevista dall’articolo 16-bis del Dpr n. 917/1986.

Pagamento fattura n. ___ del ______ a favore di _______________

Partita IVA _______________

Beneficiario della detrazione _________ codice fiscale______________

Le spese non rientranti nelle categorie ammissibili al pagamento tramite bonifico (es. oneri di urbanizzazione, diritti per concessioni, ritenute fiscali sugli onorari professionali, imposte di bollo) possono essere soddisfatte con altre modalità di pagamento.

Quando più soggetti partecipano alla spesa e intendono fruire della detrazione, il bonifico deve includere i codici fiscali di tutte le persone coinvolte.

Per gli interventi su parti comuni condominiali, oltre al codice fiscale del condominio, è necessario indicare quello dell’amministratore o di altri condomini che effettuano il pagamento.

Se l’ordinante del bonifico è diverso dal beneficiario della detrazione indicato nella disposizione di pagamento, la detrazione può essere fruita solo da quest’ultimo, a condizione che siano rispettate tutte le altre condizioni normative (circolare dell’Agenzia delle Entrate n. 17/E del 24 aprile 2015).

Normativa e procedure per la ritenuta sui bonifici

Al momento del pagamento del bonifico, banche e Poste Italiane Spa devono operare una ritenuta dell’8% a titolo di acconto dell’imposta sul reddito dovuta dall’impresa che effettua i lavori.

Con la circolare n. 40 del 28 luglio 2010, l’Agenzia delle entrate ha fornito le istruzioni operative in merito all’applicazione di questo adempimento.

Con riferimento alle spese sostenute in favore dei Comuni, se il contribuente paga con bonifico, pur non essendo tenuto a tale forma di versamento, deve indicare nella motivazione del pagamento , come soggetto beneficiario e la causale del versamento (per esempio, oneri di urbanizzazione, Tosap, eccetera).

In questo modo, la banca o Poste Spa non codificano il versamento come importo soggetto a ritenuta.

Adempimenti degli Istituti di Pagamento


Sono validi, ai fini della detrazione, anche i bonifici effettuati tramite conti aperti presso gli “Istituti di pagamento”, cioè le imprese, diverse dalle banche, autorizzate dalla Banca d’Italia a prestare servizi di pagamento.

In questi casi, però, per poter usufruire dell’agevolazione è necessario che l’istituto, in qualità di sostituto d’imposta, assolva tutti gli adempimenti riguardanti il versamento della ritenuta d’acconto, della certificazione della stessa (tramite modello CU) e della trasmissione della dichiarazione (modello 770).

Opzioni di finanziamento agevolato per spese edili

Se i lavori sono stati pagati da una società finanziaria che ha concesso un finanziamento al contribuente, quest’ultimo potrà ugualmente richiedere l’agevolazione, a condizione che:

  • La società finanziaria paghi l’impresa che ha eseguito i lavori con bonifico bancario o postale da cui risultino tutti i dati previsti dalla legge:
    • causale del versamento con indicazione degli estremi della norma agevolativa;
    • codice fiscale del soggetto per conto del quale è eseguito il pagamento;
    • numero di partita IVA del soggetto a favore del quale il bonifico è effettuato;
  • Il contribuente sia in possesso della ricevuta del bonifico effettuato dalla società finanziaria al fornitore della prestazione.

Ai fini della detrazione, l’anno di sostenimento della spesa sarà quello di effettuazione del bonifico da parte della finanziaria.

Documentazione da conservare per le Detrazioni Fiscali: linee guida essenziali

I contribuenti che usufruiscono dell’agevolazione devono conservare ed esibire, a richiesta degli uffici, i documenti indicati nel provvedimento del direttore dell’Agenzia delle Entrate del 2 novembre 2011.

In particolare, oltre alla ricevuta del bonifico, sono tenuti a conservare le fatture o le ricevute fiscali relative alle spese effettuate per la realizzazione dei lavori di ristrutturazione.

Questi documenti, che devono essere intestati alle persone che fruiscono della detrazione, potrebbero essere richiesti, infatti, dagli uffici finanziari che controllano le loro dichiarazioni dei redditi.

Per gli interventi realizzati sulle parti comuni condominiali, il contribuente, in luogo di tutta la documentazione necessaria, può utilizzare una certificazione rilasciata dall’amministratore del condominio, in cui lo stesso attesti di avere adempiuto a tutti gli obblighi previsti e indichi la somma di cui il contribuente può tenere conto ai fini della detrazione.

Inoltre, il contribuente deve essere in possesso di:

  • Domanda di accatastamento, se l’immobile non è ancora censito;
  • Ricevute di pagamento dell’imposta comunale (Imu), se dovuta;
  • Delibera assembleare di approvazione dell’esecuzione dei lavori e tabella millesimale di ripartizione delle spese, per gli interventi sulle parti condominiali;
  • Dichiarazione di consenso all’esecuzione dei lavori del possessore dell’immobile, per gli interventi effettuati dal detentore dell’immobile, se diverso dai familiari conviventi;
  • Abilitazioni amministrative richieste dalla vigente legislazione edilizia in relazione alla tipologia di lavori da realizzare (concessioni, autorizzazioni, eccetera) o, se la normativa non prevede alcun titolo abilitativo, dichiarazione sostitutiva dell’atto di notorietà in cui indicare la data di inizio dei lavori e attestare che gli interventi realizzati rientrano tra quelli agevolabili.

Trasferimento di proprietà e Detrazioni Fiscali: cosa sapere

Se l’immobile su cui è stato eseguito l’intervento di recupero edilizio viene venduto prima che sia trascorso l’intero periodo per usufruire dell’agevolazione fiscale, il diritto alla detrazione delle quote non utilizzate può essere trasferito all’acquirente dell’unità immobiliare, a condizione che ciò sia specificato nell’atto di compravendita.

In caso di vendita o di trasferimento, il venditore può scegliere se continuare a usufruire delle detrazioni non ancora utilizzate o trasferire il diritto all’acquirente (se persona fisica).

Per stabilire chi può fruire della quota di detrazione relativa a un anno, occorre identificare il soggetto che possedeva l’immobile al 31 dicembre di quell’anno.

Il trasferimento di una quota dell’immobile non comporta il trasferimento del diritto alla detrazione, che avviene solo con la cessione dell’intero immobile. Tuttavia, se l’acquirente diventa proprietario esclusivo dell’immobile, la residua detrazione si trasmette a lui.

Immobile in usufrutto

Se viene costituito il diritto di usufrutto, sia a titolo oneroso sia a titolo gratuito, le quote di detrazione non fruite rimangono al nudo proprietario e non si trasferiscono all’usufruttuario.

Immobile in eredità

In caso di decesso del titolare, la detrazione non utilizzata è trasferita all’erede o agli eredi che detengono direttamente l’immobile. Questa condizione deve sussistere non solo per l’anno di accettazione dell’eredità, ma anche per ciascun anno in cui si richiede la detrazione residua.

  • Se l’erede, che deteneva direttamente l’immobile, concede in comodato o locazione l’immobile, non può fruire delle rate di detrazione per gli anni in cui non ha più la detenzione materiale e diretta del bene. Tuttavia, può beneficiare delle rate residue negli anni successivi alla fine del contratto;
  • Nel caso di vendita o donazione da parte dell’erede, le quote residue della detrazione non trasferiscono automaticamente all’acquirente o al donatario, anche se la transazione avviene nello stesso anno dell’accettazione dell’eredità.

Fine locazione o comodato

La cessazione della locazione o del comodato non influenza il diritto dell’inquilino o del comodatario di continuare a usufruire dell’agevolazione fiscale fino al termine del periodo di godimento.

Condizioni di perdita delle Detrazioni Fiscali

Le detrazioni non sono riconosciute e l’importo eventualmente fruito viene recuperato dagli uffici quando:

  1. Comunicazione preventiva all’Asl: Non è stata effettuata la comunicazione preventiva all’Asl competente, se obbligatoria;
  2. Pagamento non corretto: Il pagamento non è stato eseguito tramite bonifico bancario o postale o è stato effettuato un bonifico che non riporti le indicazioni richieste (causale del versamento, codice fiscale del beneficiario della Detrazione Fiscale, numero di partita Iva o codice fiscale del soggetto a favore del quale il bonifico è effettuato);
  3. Errore nel bonifico: In merito a questo adempimento, con la circolare n. 43/E del 18 novembre 2016, l’Agenzia delle Entrate ha precisato che il contribuente non perde il diritto all’agevolazione se, per errore, ha utilizzato un bonifico diverso da quello “dedicato” o se lo ha compilato in modo errato, cioè in maniera tale da non consentire a banche, Poste italiane o altri istituti di pagamento di effettuare la ritenuta d’acconto dell’8%. Per usufruire dell’agevolazione, tuttavia, in queste ipotesi è necessario farsi rilasciare una dichiarazione sostitutiva di atto notorio in cui il beneficiario dell’accredito attesti di aver ricevuto le somme e di averle incluse nella propria contabilità d’impresa;
  4. Documentazione non esibita: Non sono esibite le fatture o le ricevute che dimostrano le spese effettuate;
  5. Ricevuta del bonifico: Non è esibita la ricevuta del bonifico o questa è intestata a persona diversa da quella che richiede la Detrazione Fiscale;
  6. Norme urbanistiche: Le opere edilizie eseguite non rispettano le norme urbanistiche ed edilizie comunali;
  7. Sicurezza sul lavoro e obblighi contributivi: Sono state violate le norme sulla sicurezza nei luoghi di lavoro e quelle relative agli obblighi contributivi. Per queste violazioni il contribuente non perde l’agevolazione se è in possesso di una dichiarazione della ditta esecutrice dei lavori (resa ai sensi del Dpr n. 445/2000) che attesta l’osservanza delle suddette norme.

Alternative alla Detrazione Fiscale: sconti in fattura o cessione del credito

Se la normativa in vigore ancora lo consente (articolo 121 del Dl 34/2020; Dl 11/2023; Dl 212/2023; Dl 39/2024), i beneficiari della detrazione possono optare, in alternativa all’utilizzo diretto della detrazione:

  • Contributo sotto forma di sconto: Per un contributo sotto forma di sconto sul corrispettivo dovuto, fino a un importo massimo pari al corrispettivo stesso, anticipato dal fornitore che ha effettuato gli interventi (cosiddetto “sconto in fattura”) e da quest’ultimo recuperato sotto forma di credito d’imposta;
  • Cessione del credito: Per la cessione di un credito d’imposta ad altri soggetti corrispondente alla detrazione spettante;

Sono possibili tre ulteriori cessioni del credito, esclusivamente però se effettuate a favore di:

  • Banche e intermediari finanziari iscritti all’albo;
  • Società appartenenti a un gruppo bancario iscritto all’albo;
  • Imprese di assicurazione autorizzate a operare in Italia.

Banche e società appartenenti a un gruppo bancario iscritto all’albo possono sempre effettuare la cessione a favore di soggetti diversi dai consumatori o utenti (cioè, diversi dalle persone fisiche che agiscono per scopi estranei all’attività imprenditoriale, commerciale, artigianale o professionale), che hanno stipulato un contratto di conto corrente con la banca stessa o con la capogruppo.

Al cessionario correntista non è consentito effettuare, a sua volta, un’ulteriore cessione.

Dal 17 febbraio 2023, data di entrata in vigore del decreto legge 11/2023, per gli interventi di recupero del patrimonio edilizio previsti dall’articolo 16-bis del Tuir. In linea generale, non è più possibile optare per lo “sconto in fattura” o per la cessione del credito d’imposta.

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Aggiornato su 1 Ago, 2024

Marta Cislaghi

Marta Cislaghi è un'esperta di marketing digitale con una forte passione per la sostenibilità e l'ambiente. Dopo essersi laureata in Ingegneria Gestionale al Politecnico di Milano, ha conseguito un Master in Marketing e Vendite presso la Rome Business School e un Master in Strategic Management for Global Business all'Università Cattolica del Sacro Cuore, con un focus su sostenibilità e business sostenibili. Questi studi le hanno fornito una solida preparazione nella gestione di progetti digitali, nell'analisi dei dati e nella pianificazione strategica orientata alla sostenibilità. La sua carriera spazia dalla consulenza alla digitalizzazione dei processi aziendali internazionali, inclusa l'implementazione di sistemi ERP e CRM. Questa esperienza le ha permesso di affinare una mentalità orientata al cliente e di acquisire competenze nella gestione di progetti complessi, con un particolare accento sulla conoscenza tecnologica. Attualmente, Marta ricopre il ruolo di Digital Marketing Specialist presso Papernest, dove utilizza le sue competenze in strategie SEO e analisi dei dati per ottimizzare i contenuti web e migliorare la visibilità online.