Impianto elettrico di casa: normativa, costi e bonus per un impianto a norma
Sommario L'impianto elettrico di casa è un sistema di distribuzione dell'energia elettrica. Mantenerlo sicuro e a norma è essenziale per garantire il corretto funzionamento degli apparecchi e la protezione degli abitanti. In questa guida scoprirai tutto ciò che serve per progettare, realizzare e adeguare un impianto elettrico secondo le normative vigenti. Nonché i bonus impianti elettrici e le agevolazioni disponibili.

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Con il tempo, un impianto elettrico può richiedere interventi di adeguamento, specialmente in caso di ristrutturazioni che prevedono una nuova distribuzione degli spazi. In alcuni casi, il rifacimento diventa necessario per risolvere malfunzionamenti dovuti all’usura o per conformarsi alle normative di sicurezza in vigore.
Negli ultimi anni, la regolamentazione sugli impianti elettrici ha subito aggiornamenti per migliorare la sicurezza delle abitazioni. Per questo, se il tuo impianto è datato, è consigliabile consultare un professionista. Un tecnico qualificato potrà valutare le condizioni dell’impianto e suggerire eventuali interventi di adeguamento o sostituzione, per favorire anche il risparmio energetico.
Prima di avviare i lavori, è utile conoscere le norme da seguire e le procedure necessarie per un impianto elettrico sicuro e a norma, così da scegliere il professionista più adatto alle tue esigenze.
Cos’è un impianto elettrico e quali normative seguire?
In Italia, la principale norma di riferimento è la CEI 64-8, che definisce le caratteristiche tecniche e i criteri di progettazione per garantire l’efficienza e la protezione degli impianti a bassa tensione. Questa normativa stabilisce obblighi fondamentali, tra cui l’installazione di un interruttore differenziale (salvavita), di interruttori magnetotermici, di un impianto di messa a terra e l’uso di cavi con sezioni adeguate.
Oltre alla CEI 64-8, gli impianti elettrici devono rispettare il Decreto Ministeriale 37/08, che regola l’installazione, la manutenzione e la certificazione degli impianti tecnologici. Secondo questa legge, ogni impianto deve essere realizzato da un tecnico abilitato, il quale, al termine dei lavori, rilascia la Dichiarazione di Conformità (DiCo), un documento essenziale per attestare che l’impianto è stato eseguito nel rispetto delle normative.
Inoltre, questo decreto, stabilisce che la redazione di un progetto è obbligatoria per nuove installazioni, trasformazioni e ampliamenti degli impianti elettrici. Tuttavia, non è richiesta nei casi di manutenzione ordinaria e straordinaria.
Normativa | Descrizione | Obblighi principali |
---|---|---|
CEI 64-8 | Regola la progettazione e la sicurezza degli impianti elettrici a bassa tensione | Salvavita, interruttori magnetotermici, messa a terra, cavi adeguati |
DM 37/08 | Disciplina l'installazione e la certificazione degli impianti tecnologici | Dichiarazione di Conformità (DiCo), installazione da parte di tecnici abilitati |
Ogni quanto fare la revisione dell'impianto?
Per la sicurezza, è consigliabile verificare periodicamente l’impianto, soprattutto se realizzato prima del 1990, poiché potrebbe non essere più a norma. Adeguarlo è essenziale per ridurre il rischio di cortocircuiti, sovraccarichi e dispersioni, proteggendo abitanti e apparecchi elettrici.
Come realizzare l'impianto elettrico di casa: progetto e fasi principali
1. La progettazione
La progettazione di un impianto elettrico è obbligatoria in caso di nuova installazione, ampliamento o trasformazione, come previsto dal DM 37/08. Questa fase è essenziale per garantire un impianto sicuro e conforme alle normative vigenti.
Durante la progettazione si definiscono:
- Il numero di prese e punti luce in base alla superficie dell’immobile;
- Il quadro elettrico e la sua configurazione;
- Il tipo di cavi e la loro sezione, in base alla potenza necessaria;
- L’impianto di messa a terra per la sicurezza.
Un impianto elettrico ben progettato deve rispettare il Livello 1 della norma CEI 64-8, che garantisce una dotazione minima di prese, interruttori e dispositivi di sicurezza.
In particolare, in un appartamento solitamente l’impianto elettrico è suddiviso in tre circuiti principali: uno per le prese, uno per l’alimentazione e le luci, e un circuito dedicato alla chiamata. Per quanto riguarda le prese e gli interruttori devono essere montati al muro ad almeno 30 cm dal pavimento; tuttavia, in bagno e cucina, la distanza minima sale a 110 cm. È necessario, inoltre, l’utilizzo di tre cavi conduttori: uno per la fase in corrente, uno per la messa a terra e uno per il neutro, per garantire il corretto funzionamento e la sicurezza dell’impianto.
2. La realizzazione
Per garantire sicurezza ed efficienza, un impianto elettrico deve essere installato seguendo precise fasi operative:
- Tracciatura e predisposizione: si individuano i punti di installazione e si realizzano le canaline per il passaggio dei cavi.
- Posa dei cavi elettrici: vengono inseriti cavi certificati, suddivisi in circuiti separati per prese, illuminazione e elettrodomestici.
- Installazione del quadro elettrico: deve includere interruttori differenziali (salvavita), magnetotermici e una protezione adeguata per ogni circuito.
- Montaggio di prese, interruttori e punti luce: il numero di prese deve rispettare gli standard CEI 64-8, con un’installazione sicura e funzionale.
- Collaudo e certificazione: il tecnico verifica l’impianto e rilascia la Dichiarazione di Conformità (DiCo), obbligatoria per attestare il rispetto delle normative.
Infine, come già detto nel paragrafo precedente, nella realizzazione di un impianto elettrico sicuro e conforme, bisogna necessariamente includere alcuni requisiti minimi:
Elemento | Requisiti minimi |
---|---|
Quadro elettrico | Deve contenere interruttori differenziali e magnetotermici |
Interruttore differenziale (Salvavita) | Obbligatorio per proteggere dalle dispersioni di corrente |
Messa a terra | Necessaria per scaricare eventuali correnti di guasto |
Prese elettriche | Minimo 4 per ambiente nel Livello 1 CEI 64-8 |
Quanto costa rifare un impianto elettrico? Prezzi al mq e preventivi
Il costo per rifare un impianto elettrico a casa dipende da diversi fattori, tra cui le dimensioni dell’immobile, il livello di complessità dell’impianto e la qualità dei materiali utilizzati. Generalmente, il prezzo viene calcolato al metro quadro (€/mq) o a punto luce, e può variare in base alla tipologia di abitazione e alla normativa vigente.
1. Fattori che influenzano il costo
Il prezzo finale dipende da diversi elementi:
- Superficie dell’abitazione: più grande è la casa, più punti luce e prese saranno necessari.
- Livello di prestazione dell’impianto: standard minimo (Base), avanzato (Standard) o domotico (Livello 3) secondo la norma CEI 64-8.
- Numero di punti luce e prese: maggiore è il numero di prese e circuiti, più alto sarà il costo.
- Tipologia di materiali: la qualità dei cavi, interruttori e dispositivi influisce sul prezzo finale.
- Tariffe dell’elettricista: il costo della manodopera varia a seconda della zona e della complessità dell’intervento.
2. Quanto costa un impianto elettrico al mq?
Il costo medio di un impianto elettrico si aggira tra 50€ e 90€ al metro quadro, in base al livello di prestazione scelto:
- Livello Base → 50€ - 70€/mq (impianto essenziale, minimi requisiti CEI 64-8)
- Livello Standard → 70€ - 80€/mq (impianto con più prese e circuiti separati)
- Livello Domotico → 80€ - 100€/mq (impianto avanzato con domotica integrata)
3. Preventivi
Prima di rifare un impianto elettrico, è consigliabile richiedere più preventivi a elettricisti qualificati. Un preventivo dettagliato dovrebbe includere:
- Numero di punti luce e prese da installare;
- Tipologia e marca dei materiali utilizzati;
- Costo della manodopera e tempistiche di lavoro;
- Rilascio della Dichiarazione di Conformità (DiCo).
Suggerimento
Chiedere almeno 3 preventivi ai professionisti della propria zona aiuta a confrontare prezzi e scegliere la soluzione più vantaggiosa.
Quali documenti servono per un impianto elettrico a norma?
Per garantire la conformità e la sicurezza di un impianto elettrico, sono necessari alcuni documenti obbligatori:
- Dichiarazione di Conformità (DiCo): sempre obbligatoria per nuovi impianti;
- Dichiarazione di Rispondenza (DiRi): obbligatoria solo per impianti antecedenti al 2008;
- Progetto Elettrico: obbligatorio per impianti >6 kW o >400 mq;
- Libretto di Impianto: richiesto in condomini e locali commerciali.
Attenzione!
Senza la DiCo o la DiRi, l’impianto non è considerato a norma e potrebbe non essere assicurabile in caso di guasti.
Bonus per rifare l’impianto elettrico di casa: chi può richiederlo?
Nel 2025, il rifacimento dell’impianto elettrico rientra nelle agevolazioni previste dal Bonus Ristrutturazioni, che permette una detrazione IRPEF del 50% sulle spese sostenute, fino a un massimo di 96.000€ per unità immobiliare. L’agevolazione è valida per lavori di manutenzione straordinaria, compreso l’adeguamento degli impianti elettrici obsoleti.
Possono beneficiare del bonus i proprietari di immobili, usufruttuari, comodatari e locatari con il consenso del proprietario. Per accedere alla detrazione, i pagamenti devono essere effettuati tramite bonifico parlante, specificando la causale e il codice fiscale del beneficiario. La detrazione viene ripartita in 10 quote annuali di pari importo.
A partire dal 2026, l’aliquota per le seconde case sarà ridotta dal 36% al 30%, diminuendo il vantaggio fiscale per chi posticipa i lavori.
Se vuoi ricevere maggiori informazioni sul risparmio in bolletta, chiama senza compromesso il seguente numero.
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Info
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Aggiornato su 13 Mar, 2025
Andrea Carriero
Head of Infrastructure
Andrea Carriero è un esperto di infrastrutture IT e DevOps, attualmente Head of Infrastructure presso Papernest, con oltre 6 anni di esperienza. Ha guidato progetti chiave per migliorare la scalabilità e l’efficienza dei sistemi, supportando la crescita operativa dell’azienda.
Andrea Carriero è un esperto di infrastrutture IT e DevOps, attualmente Head of Infrastructure presso Papernest, con oltre 6 anni di esperienza. Ha guidato progetti chiave per migliorare la scalabilità e l’efficienza dei sistemi, supportando la crescita operativa dell’azienda.
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