Al fine di dimostrare la disponibilità alla piena collaborazione da parte del governo rispetto alle esigenze degli enti locali, il 30 Novembre si è aperto il bando da 320 milioni di euro che eroga contributi a fondo perduto ai Comuni per rendere più efficienti, dal punto di vista energetico, gli edifici pubblici di loro proprietà.
Si tratta di un fondo da 320 milioni di euro per finanziare la transizione energetica negli edifici pubblici. Lo mette a disposizione il Ministero della Transizione ecologica (MiTE) con l’avviso pubblico “Comuni per la Sostenibilità e l’Efficienza energetica – C.S.E. 2022” firmato il 3 ottobre dal Direttore Generale della Direzione Incentivi Energia.
La misura interviene a sostegno degli investimenti dei comuni favorendo la transizione verde e contrastando gli effetti negativi dell’aumento dei prezzi delle forniture energetiche, attraverso il finanziamento di:
- impianti fotovoltaici
- impianti solari termici
- impianti a pompa di calore per la climatizzazione
- sistemi di relamping
- chiusure trasparenti con infissi e sistemi di schermatura solare
- generatori di calore
Una quota pari al 50% delle risorse è riservata agli interventi di efficientamento energetico e di produzione di energia da fonti rinnovabili su edifici situati nei territori delle Regioni del Mezzogiorno (Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia).
Il finanziamento sarà concesso nella forma del contributo a fondo perduto fino al 100% dei costi ammissibili secondo una procedura a sportello che prevede la semplificazione degli adempimenti burocratici sia per la procedura di acquisto sia per concessione ed erogazione del finanziamento.
Dubbi e chiarimenti del Bonus per installare pannelli solari
Sui bonus spesso sorgono dubbi interpretativi su cui fa chiarezza l’Agenzia delle Entrate con una serie di provvedimenti e risposte.Il più noto tra i bonus che permettono di installare impianti fotovoltaici è senz’altro il superbonus 110.
Per accedere al 110%, infatti, occorre innanzitutto prevedere interventi di efficienza energetica come l’isolamento termico o la sostituzione delle caldaie. Sono i cosiddetti lavori trainanti, senza cui non si accede al bonus.
Chiaramente ci sono delle regole da rispettare. Il superbonus si può utilizzare per il fotovoltaico solo:
- sui condomini, sulle parti comuni dell’edificio;
- sulle singole unità immobiliari che fanno parte del condominio stesso;
- sugli edifici unifamiliari e sulle unità immobiliari indipendenti.
Superbonus per il fotovoltaico solo dopo l’accatastamento.
Con la risposta n. 488 del 20 luglio 2021 il Fisco ha preso in esame il caso della possibilità di usare il superbonus per l’installazione di un impianto fotovoltaico su edifici di nuova costruzione. L’accesso all’incentivo maggiorato, infatti, di norma è consentito per le opere realizzate su edifici già esistenti. Nel caso in questione – chiarisce invece il Fisco – l’installazione dell’impianto può beneficiare del super bonus, a condizione però che sia eseguita congiuntamente agli interventi “trainanti” ammessi all’agevolazione, prima dell’accatastamento dell’edificio e a condizione che le date delle spese sostenute per l’intervento trainato siano ricomprese nell’intervallo di tempo individuato dalla data di inizio e dalla data di fine dei lavori per la realizzazione degli interventi trainanti.
Limiti di spesa
Un chiarimento sui tetti di spesa è arrivato a maggio di quest’anno con la risposta n. 287-2022. Qui il Fisco conferma che, per l’installazione di pannelli solari, insieme a un ascensore per disabili, il limite di spesa è ridotto a 1.600 euro per kW.
Cosa succede se un’abitazione è divisa tra due comproprietari e uno di questi paga gli interventi mentre l’altro è titolare dell’utenza e della convenzione con il Gse?
Nel chiarimento contenuto nella risposta n. 545 del 4 novembre 2022 l’Agenzia delle entrate fa luce su un caso specifico: quello in cui il comproprietario di un immobile è anche il committente dei lavori, intestatario delle fatture e colui che ha effettuato i pagamenti, mentre l’utenza elettrica e il contratto con il GSE per l’energia non autoconsumata sono intestati all’altro comproprietario dell’unità, che è anche l’unico residente nell’abitazione. In questo caso, chiarisce il Fisco, è possibile accedere al bonus 110%.
I chiarimenti del Fisco sul superbonus.
Il 110 non è il solo incentivo in caso di installazione di sistemi di accumulo integrati negli impianti solari fotovoltaici agevolati con il superbonus. Dal 2022, infatti, è possibile utilizzare, ai fini IRPEF, un tax credit per le spese relative all’installazione di sistemi di accumulo integrati in impianti di produzione elettrica alimentati da fonti rinnovabili. Spetta alle persone fisiche e riguarda le spese sostenute nel 2022, dal 1° gennaio al 31 dicembre.
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