La transizione verso fonti energetiche rinnovabili ha trovato una nuova frontiera sotto il mare. Recenti innovazioni stanno emergendo dall’oscurità delle profondità oceaniche, promettendo di trasformare il nostro approccio alla produzione di energia sostenibile.

Tra queste, il Brasile ha fatto il suo ingresso sul palcoscenico globale con una tecnologia all’avanguardia: le turbine sottomarine UCEC. Questa rivoluzionaria invenzione si presenta come una soluzione efficace e duratura per le sfide energetiche contemporanee.

Le UCEC: la nuova era dell’energia oceanica

La start-up brasiliana TidalWatt ha introdotto il mondo delle turbine sottomarine con il suo innovativo sistema chiamato UCEC, acronimo di “Unità di Raccolta dell’Energia Corrente”. Queste turbine, con un diametro di soli 3 metri, sono progettate per essere ancorate sul fondo marino, sfruttando le correnti oceaniche per generare energia.

Con una potenza di 5 MW, le UCEC sono capaci di produrre energia in modo continuo e senza interruzioni per il 90% del tempo, un aspetto cruciale per garantire una fornitura elettrica stabile e affidabile.

Le UCEC si dimostrano notevolmente più efficienti rispetto alle turbine eoliche tradizionali, essendo circa 60 volte più produttive. Questa efficienza è dovuta alla costanza delle correnti marine, che assicurano una generazione continua di energia. Inoltre, la presenza di queste turbine in mare contribuisce a proteggere gli ecosistemi marini, fungendo da barriere naturali contro le tecniche di pesca distruttive come la pesca a strascico.

Questo non solo preserva la biodiversità marina, ma crea anche nuovi habitat per le specie, specialmente nelle aree vulnerabili come le barriere coralline.

L’Europa e il potenziale delle onde: un passo verso l’indipendenza energetica

L’Europa sta abbracciando queste innovazioni, esplorando il potenziale dell’energia marina con il progetto Pewec 2.0. Ideato da Enea e Politecnico di Torino, il Pewec 2.0 sfrutta l’energia cinetica delle onde nel Mediterraneo.

Con una struttura che misura 15 metri in lunghezza, 23 in larghezza e 7,5 in altezza, e una capacità di 525 kW, questo dispositivo dimostra la versatilità della tecnologia dell’energia marina, adattandosi a diversi ambienti e riducendo l’impatto sull’ecosistema.

L’Unione Europea ha fissato un obiettivo ambizioso per il 2050: soddisfare il 10% del proprio fabbisogno energetico attraverso l’energia marina. Queste turbine potrebbero giocare un ruolo cruciale per le piccole isole italiane, offrendo una fonte di energia pulita e sostenibile per comunità con una popolazione di circa 3.000 abitanti. L’adozione di tali tecnologie potrebbe non solo ridurre la dipendenza dai combustibili fossili ma anche promuovere la sostenibilità ambientale.

Giappone: il gigante sottomarino e il futuro dell’energia

Nel frattempo, il Giappone si sta distinguendo con la sua turbina sommergibile Kairyu, progettata per galleggiare a 50 metri di profondità sotto la superficie marina. Questo ambizioso progetto, frutto della collaborazione tra Ishikawajima-Harima Heavy Industries e la New Energy and Industrial Technology Development Organization, rappresenta una grande speranza per l’energia verde.

Dopo tre anni di test nelle potenti correnti oceaniche, la turbina ha dimostrato il suo potenziale straordinario: se posizionata nella corrente Kuroshio, potrebbe generare oltre 200 gigawatt di energia elettrica.

La sfida per il Giappone rimane quella di gestire e ottimizzare questa risorsa per massimizzare il ritorno energetico, affrontando le complessità legate all’ambiente marino profondo. Tuttavia, il progresso fatto suggerisce che il futuro dell’energia verde potrebbe risiedere nelle profondità degli oceani, pronte a soddisfare una parte significativa del fabbisogno energetico nazionale.

Le innovazioni nel campo dell’energia marina mostrano un panorama promettente e variegato. Le tecnologie emergenti, dalle UCEC brasiliane al Pewec 2.0 europeo e alla turbina Kairyu giapponese, indicano che i nostri oceani potrebbero diventare una fonte cruciale di energia sostenibile.

Con l’aumento della consapevolezza ambientale e la continua evoluzione delle tecnologie, il futuro dell’energia potrebbe essere nascosto nelle profondità oceaniche, pronto a fornire una soluzione duratura e rispettosa dell’ambiente. Gli sforzi dei pionieri globali in questo campo offrono una visione incoraggiante per una futura transizione verso un’energia più verde e sostenibile.

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