Nel 2025, il mercato globale del gas naturale sta affrontando una fase di significativa pressione, caratterizzata da una domanda in crescita e un'offerta incerta. Questa dinamica è influenzata da vari fattori, tra cui l'espansione dei mercati asiatici e le tensioni geopolitiche.

Crescita della domanda trainata dall'Asia

Negli ultimi anni, la domanda di gas naturale ha registrato una crescita costante, con un aumento del 2,8% nel 2024, pari a 115 miliardi di metri cubi. Questo incremento ha superato la media storica del 2% registrata tra il 2010 e il 2020. Il principale motore di questa crescita è rappresentato dai mercati asiatici, responsabili di oltre la metà dell’aumento globale.

In particolare, paesi come la Cina e l'India stanno accelerando la transizione dal carbone al gas naturale per ridurre le emissioni di CO₂ e migliorare la qualità dell'aria. Inoltre, il crescente fabbisogno energetico delle economie emergenti e l'aumento della produzione industriale hanno contribuito a rendere l’Asia il centro nevralgico della domanda globale di gas.

Offerta limitata e ritardi nella produzione di GNL

Nonostante l’aumento della domanda, l’offerta globale di gas non è riuscita a tenere il passo. Uno dei fattori chiave di questa difficoltà è la produzione di gas naturale liquefatto (GNL), che non sta crescendo ai ritmi previsti. Nuovi impianti di esportazione sono in fase di sviluppo, ma molti di essi entreranno in funzione solo nella seconda metà del decennio.

Attualmente, i principali produttori di GNL – tra cui Stati Uniti, Qatar e Australia – stanno cercando di espandere la loro capacità produttiva. Tuttavia, i ritardi nei progetti e l’aumento dei costi di investimento hanno reso più difficile l’immissione di nuove forniture sul mercato, con effetti diretti sul prezzo del gas.

Impatti delle tensioni geopolitiche

Le dinamiche geopolitiche stanno giocando un ruolo fondamentale nell’attuale crisi del gas. Uno degli eventi più significativi del 2025 è stata l’interruzione del transito del gas russo attraverso l’Ucraina, avvenuta il 1° gennaio. Sebbene l’Unione Europea abbia diversificato le sue fonti di approvvigionamento negli ultimi anni, questa interruzione ha aumentato la dipendenza dai fornitori di GNL, intensificando la competizione con l’Asia per le stesse risorse.

Allo stesso tempo, le relazioni tra alcuni dei principali produttori di gas, come Russia, Iran e i paesi del Golfo, stanno influenzando le rotte di fornitura e la stabilità del mercato. Qualsiasi tensione o crisi diplomatica potrebbe avere ripercussioni immediate sui prezzi e sulla disponibilità del gas, spingendo sempre più governi a investire in energie rinnovabili per ridurre la dipendenza dalle importazioni di combustibili fossili.

Prospettive per il 2025 e necessità di cooperazione internazionale

Guardando al futuro, le previsioni per il 2025 indicano che la crescita della domanda di gas potrebbe rallentare leggermente, attestandosi sotto il 2%. Tuttavia, i mercati asiatici continueranno a giocare un ruolo dominante, mentre l’Europa dovrà gestire le sfide legate alla sicurezza energetica.

L’Agenzia Internazionale dell’Energia ha sottolineato l’importanza di una maggiore cooperazione tra produttori e consumatori per affrontare le sfide del mercato. Solo attraverso strategie condivise e investimenti mirati sarà possibile garantire una transizione energetica equilibrata e sostenibile, riducendo il rischio di nuove crisi. In questo contesto, un ruolo sempre più centrale è giocato dall'adozione di energia pulita, che potrebbe contribuire a stabilizzare il mercato energetico nel lungo periodo.

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