Offerte luce gas aziende Eni o Enel?

eni e enel

Le offerte luce gas aziende Eni o Enel sono tra quelle più dibattute tra le imprese e i professionisti, perché rappresentano i due maggiori fornitori di energia nel territorio italiano.

Enel e Eni spesso vengono associati come un’unica entità, ma nello specifico sono due realtà distinte.

Enel opera nel mercato libero e si occupa di produrre energia elettrica anche attraverso impianti alimentati da fonti rinnovabili.

Eni si occupa della vendita di gas naturale ed energia elettrica ai clienti finali e, attraverso delle società partecipate, questo provider si dedica anche alla generazione di energia e offre numerosi servizi di ingegneria.

In questo articolo proveremo a orientarvi su questi due mondi energetici, presentandovi nel dettaglio le offerte luce gas aziende Eni o Enel e aiutandovi nella scelta di quella più consona alle vostre esigenze.

Scopri i costi di luce e gas per le imprese.

Offerte Eni per le aziende

Offerte per Imprese con Eni Prezzo Luce Prezzo Gas
Eni Plenitude Trend Business Luce e Gas Prezzo PUN + 0,0331 €/kWh PSV + 0,125 €/Smc
Eni Flexi F0 0,556 €/kWh, F1: 0,595, F23: 0,536 -
Eni Link Business F0: 0,300 €/kWh, F12: 0,302, F3: 0,297 1,18 €/Smc

Eni per le aziende e le partite IVA offre tre diversi tipi di contratto energetico, sia per luce che per gas. Tali proposte sono state pensate per rispondere alle diverse necessità che ogni professionista può trovarsi ad affrontare nella vita di tutti i giorni.

Nello specifico le offerte prendono il nome di Link Business, Raddoppio Sicuro e Sconto su Misura.

Le offerte Eni sono dedicate a piccole e medie imprese o titolari di partita IVA. Per accedere all'offerta Eni occorre consumare fino a 100.000 kWh all'anno di energia elettrica e fino a 50.000 Smc di gas all'anno.

Le aziende che sottoscrivono l’offerta Eni Link Business non devono preoccuparsi delle procedure burocratiche per cambiare fornitore. E’ Eni stessa che si prende la responsabilità di effettuare la disdetta senza interruzione della fornitura.

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SCELTASICURA BUSINESS - Non disponbile

L’offerta Eni Raddoppio Sicuro è dedicata a imprese e professionisti con contatore attivo e consumi elettrici fino a 100.000 kWh⁄anno e consumi del gas fino a 50.000 Smc/anno.

I prezzi di Raddoppio Sicuro business per la luce si differenziano in:

  • tariffa monoraria: PUN + 0,0220 €/kWh
  • tariffa multioraria F1: PUN + 0,0220 €/kWh
  • tariffa multioraria F2: PUN + 0,0220 €/kWh

Le due opzioni per il gas sono:

  • base: a 0,7300 €/Smc - Non più attivabile
  • winter: da aprile a ottobre a 0,7300 €/Smc - Non più attivabile e da novembre a marzo a 0,7300 €/Smc - Non più attivabile

Invece, le tre opzioni per la luce sono:

  • H24: a 0.2129 €/kWh
  • Day: per la fascia 1 e 2 dal lunedì al venerdì a 0.2282 €/kWh e per la fascia 3 nei weekend e nei festivi a 0.2053 €/kWh
  • Night: per la fascia 1 e 2 dal lunedì al venerdì a 0.2053 €/kWh

Il vantaggio dell’offerta Sconto su Misura è la possibilità di attivare l’opzione Servizio MyEnergie integrandolo con un dispositivo meter, un'apparecchiatura che se collegata al contatore, è in grado di rilevare in ogni istante i consumi luce rendendoli disponibili sul tuo PC o smartphone. In questo modo il monitoraggio dei consumi è costante e individua eventuali sprechi o inefficienze. !!!

Scopri anche OV energy

L'energia green di OV energy per le imprese

Offerte Enel per aziende

Offerte Enel per le Imprese Prezzo Luce Prezzo Gas
Enel Energia PLACET Fissa Luce Business F10,8629 €/kWh*, F2 0,8049 €/kWh* e F3 0,6872 €/kWh* 3,0 €/Smc*
Enel Energia PLACET Variabile Luce Business 0,04959 €/kWh* 0,3128 €/Smc*

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Vi invitiamo a leggere due nostri approfondimenti su come leggere le bollette aziendali nelle sue componenti e le caratteristiche che determinano la scelta dell’offerta luce e gas aziendale più conveniente alle vostre esigenze. A questo proposito, è disponibile anche un confronto tra quali siano le migliori offerte luce e gas per le aziende.

Cosa significa pagare il prezzo energia all'ingrosso

Pagare il prezzo all'ingrosso dell’energia, significa spendere gli stessi importi a cui Enel Energia acquista energia elettrica sul mercato all'ingrosso della Borsa Elettrica Italiana.

Il prezzo all'ingrosso è determinato dal GME (Gestore dei Mercati Energetici) e viene rappresentato dal PUN (Prezzo Unico Nazionale), variabile mensilmente in base al valore consuntivo ottenuto come media aritmetica delle sue quotazioni orarie.

Il PUN è il valore medio del costo dell’energia elettrica suddiviso in ogni ora e in ogni giornata nelle diverse zone d’Italia. Viene differenziato per fasce, Picco e Fuori Picco, e il suo valore lo possiamo reperire nella sezione “sintesi mensile” consultabile direttamente sul sito GME.

Riteniamo utile farvi conoscere anche le agevolazioni aziendali sulle offerte della luce e su quelle del gas.

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Offerte luce gas condominio: Eni o Enel?

Offerte luce e gas per condomini di eni ed enel

Eni ed Enel offerte per il condominio: i due fornitori presentano un'ampia gamma di offerte, servizi e agevolazioni: ecco perché confrontare i prezzi delle offerte e capire quali servizi sono più adatti alle proprie esigenze diventa la chiave per scegliere con consapevolezza.

Nella guida vedremo:

  • chi sono i due provider
  • cosa offrono ai condomini in termini di tariffe luce e gas e servizi

Iniziamo subito: chi sono Enel ed Eni gas e luce?

Enel ed Eni gas e luce: chi sono e cosa fanno

Enel SpA (originariamente acronimo di Ente nazionale per l'energia elettrica) è una multinazionale Italiana dell’energia. Istituita come ente pubblico a fine 1962, si è poi trasformata nel 1992 in società per azioni. Integra oggi la sezione Enel X dedicata all'energia green e a progetti volti a creare nuovo valore attraverso l'uso innovativo dell'energia.

Eni gas e luce invece è la società di Eni SpA, costituita nel luglio 2017. Oggi opera in 4 paesi in Europa e da agosto 2019 è diventata la prima azienda iscritta, come Agente, nel Registro Unico degli Intermediari Assicurativi. Anche Eni (come Enel) articola la propria offerta in casa, business e condomini ed è un provider digital che, tramite il servizio Genius, permette di personalizzare per varie tariffe.

Entriamo ora nel dettaglio delle offerte e dei servizi che Enel ha pensato per i condomini.

Offerte luce gas condominio: le offerte e i servizi di Enel

Offerte luce gas condominio: quali sono le offerte e i servizi di Enel per i condomini? Molto spesso non è tanto la valutazione delle tariffe, ma quella dei servizi a fare la differenza.

Per questo motivo vi presenteremo i due asset separatamente, così da aiutarvi durante la scelta.

Offerte energia per il condominio di Enel

Partendo dalle offerte luce gas condominio, notiamo che Enel punta sulla flessibilità.

Condominio luce Flessibile

Per la luce abbiamo l'offerta Condominio Luce Flessibile, che comprende:

  • Prezzo flessibile
  • Fatture chiare e prezzi trasparenti
  • La bolletta online o cartacea ogni due mesi
  • Scelta del metodo di pagamento tra bollettino postale o addebito sul conto
  • Opzione green: l'energia elettrica dell'offerta può provenire da fonti rinnovabili come acqua, sole, vento e calore della terra!

Gas Prezzo Agile Condominio

Per il gas è previsto Gas Prezzo Agile Condominio, che include:

  • Prezzo flessibile
  • Bolletta online o cartacea ogni due mesi
  • Pagamento via bollettino postale, domiciliazione bancaria o postale

Possono aderire i condomini che consumano metano, si trovano nei comuni in cui l'offerta è attivabile, consumano gas naturale fino a 200.000 Smc l’anno e sono titolari di un contratto con una società diversa da Enel Energia.

Passiamo adesso ai servizi.

Offerte luce gas condominio: i servizi di Enel

I servizi previsti per agevolare gli amministratori di condominio nella gestione delle utenze sono molteplici:

  1. Bolletta web e gestione dei pagamenti online
  2. Verifica dei consumi relativi al condominio, sempre online.
  3. Autolettura online

Oltre a questi servizi tradizionali, ci sono quelli di Enel X per la riqualificazione energetica e sismica del condominio . La proposta prevede (fino al 2025) la possibilità di sfruttare gli incentivi fiscali previsti dalla legge e la cessione del credito per aumentare l’efficienza dell'immobile.

Si tratta, in sostanza, di interventi che contribuiscono alla riduzione dei consumi: dalla sostituzione della caldaia condominiale alla termoregolazione, dall'isolamento con cappotto termico fino all'installazione d’infissi e finestre a bassa emissione. Enel X offre un consulente dedicato, sia per un primo appuntamento che per tutta la durata dell'intervento.

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Terminata la panoramica su Enel, passiamo adesso a Eni gas e luce.

Offerte luce gas condominio: le offerte e i servizi di Eni

Anche nel caso di Eni gas e luce vogliamo iniziare parlandovi delle offerte luce e gas condominio di Eni: il provider ha un approccio fortemente consulenziale.

Se vi collegate al sito ufficiale, nella sezione business / condomini, quello che trovate è l'invito a compilare un form con i vostri dati anagrafici, per poi essere ricontattati da un consulente per ricevere una consulenza dedicata. Si nota - come per Enel - che la personalizzazione viene al primo posto.

Quindi vediamo subito ai servizi Eni per i condomini.

Offerte luce gas condominio: i servizi di Eni

Cappotto Mio

CappottoMio è la proposta di Eni gas e luce per la riqualificazione energetica e antisismica del condominio. Possiamo metterla in parallelo al servizio di Enel X di Enel.

Oltre all'isolamento termico delle pareti, l'offerta luce e gas per il condominio Eni, include l’adeguamento energetico delle centrali termiche condominiali e/o gli interventi di consolidamento antisismico. Il supporto agli amministratori di condominio, alle imprese coinvolte e ai clienti, è garantito in ogni fase: dalla preparazione dell’assemblea fino alla garanzia della detraibilità degli interventi di riqualificazione energetica. Inoltre ti aiuta a riconoscere il contatore e a ripartire il consumo d'acqua.

Anche in questo caso sono previste importanti detrazioni fiscali: per dettagli vi rimandiamo al sito ufficiale.

Un secondo servizio che merita certamente attenzione è l'aiuto per ottenere il Certificato di Idoneità Statica per il condominio. Si tratta di un documento che i proprietari e/o gli amministratori di tutti gli edifici presenti nel Comune di Milano sono chiamati a richiedere, se l'edificio rientra in una delle seguenti categorie:

  • costruito più di 50 anni fa e non ancora in possesso di certificato di collaudo statico
  • in possesso di certificato di collaudo statico rilasciato più di 50 anni fa

Per ottenere il CIS è necessario svolgere delle indagini specifiche: Eni gas e luce e i suoi partner possono supportarvi durante tutto il percorso, dalla richiesta fino al rilascio del certificato.

Questa è la panoramica delle offerte e dei servizi che Enel ed Eni hanno pensato per i condomini: speriamo vi sia d'aiuto per la vostra scelta! Per approfondire al meglio altre dinamiche condominiali, vi rimandiamo:

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Ripartizione consumo acqua condominio: cosa devi sapere

Ripartizione consumo d'acqua condominio

La ripartizione del consumo di acqua di un condominio rientra tra le tante operazioni che i residenti di un complesso di appartamenti devono effettuare per convivere, rettamente e civilmente, assieme.

Scegli le migliori offerte luce e gas condominiali.

Ovviamente, si tratta di un’operazione che deve essere necessariamente effettuata con cadenza almeno annuale tra i condomini.

Infatti, i nostri condomini presentano diversi consumi per le parti e i servizi comuni. Ad esempio:

  • i servizi di pulizia,
  • l’energia elettrica che viene consumata per le luci delle scale e i cancelli elettrici,
  • la manutenzione degli impianti di riscaldamento
  • e molto altro.

Come si può immaginare, questi costi vengono anticipati dal condominio ai fornitori, per essere poi ripartiti tra i vari utenti. È il momento delle famose spese condominiali che tutti siamo tenuti a versare.

Per quanto riguarda i consumi di acqua, è importante sapere bene come queste spese vengono conteggiate tra i condomini e che cosa stabilisce la legislazione italiana in proposito. In questo modo, potremo essere certi che il nostro amministratore sta applicando criteri corretti e congrui per la ripartizione dei costi che ci addebita annualmente. Ciò vale sia per l’acqua calda sanitaria, cioè quella che scorre nei nostri rubinetti e usiamo per i servizi alimentari e di igiene, sia per il riscaldamento.

Dunque, vediamo cosa stabilisce la legge per la ripartizione delle spese dell’acqua nei condomini.

Ripartizione consumo acqua condominio: acqua sanitaria

Quando si parla della ripartizione del consumo di acqua sanitaria di un codominio occorre fare subito un’importante distinzione.

Infatti, la varietà di usi a cui essa è soggetta varia considerevolmente. Utilizziamo acqua potabile sia nei nostri appartamenti, per gli usi quotidiani (cucinare, lavarsi, ecc.), sia negli spazi comuni dei condomini. Ad esempio, si pensi all’acqua che viene consumata dagli addetti alla pulizia delle scale o dai giardinieri per la cura delle aree verdi di pertinenza condominiale.

Queste differenti finalità d’uso dell’acqua sanitaria vengono diversamente considerate in sede di ripartizione dei costi.

Spazi di comune proprietà

In particolare, il costo dell’acqua che viene utilizzata per gli spazi di comune proprietà viene ripartito, tra tutti i condomini, in base ai millesimi. Cioè, in sostanza, proporzionalmente alla grandezza di ciascun appartamento. In questo caso, la ratio della norma è che chi ha un’estensione maggiore della propria abitazione, dovrà contribuire di più ai costi.

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Spazi privati

Per quanto riguarda gli spazi privati, ovvero tutti gli appartamenti di proprietà che compongono un condominio, la linea generale da seguire è quella che, quando fattibile, bisogna procedere al conteggio in modo più esatto possibile. Le spese per il consumo dell'acqua vengono ripartite quindi in base ai consumi delle singole unità immobiliari, in ragione della presenza contatori individuali, posti in ciascun appartamento, adibiti a segnalare con esattezza il consumo di acqua che viene effettuato da ciascun condomino.

Nel caso di abitazioni con riscaldamento autonomo, si avrà in casa un solo contatore che indica il consumo di acqua fredda.

Invece, se si usufruisce di un impianto centralizzato, in cui l’acqua calda viene prodotta in un’unica caldaia condominiale e veicolata nelle rispettive case, si avranno due contatori: uno per l’acqua calda consumata (generalmente indicato in rosso) e uno per l’acqua fredda (di colore blu).

Tuttavia, non tutti i condomini hanno i contatori individuali, benché essi siano ormai presenti nella maggior parte delle abitazioni italiane. Ciò rende necessaria una diversa modalità di ripartizione dei costi laddove non è possibile individuare con esattezza gli specifici consumi di ciascun appartamento.

Quindi, vediamo come si devono disciplinare i condomini a seconda che i contatori individuali siano presenti o meno.

Contatore individuale assente

Nel caso in cui il contatore individuale nei singoli appartamenti sia assente, si dovrà seguire, come criterio per la contabilizzazione, la grandezza e il valore degli appartamenti espressi in base ai valori millesimali conteggiati dall’amministratore.

A livello generale, la ripartizione dei costi delle spese condominiali è disciplinata dall’articolo 1123 del Codice Civile.

Articolo 1123

Esso stabilisce che il criterio fondamentale per la ripartizione delle spese, come quelle dell’acqua, “destinate a servire i condomini in misura diversa”, è che esse siano “ripartite in proporzione dell'uso che ciascuno può farne.

Ciò significa che nel caso dell’acqua condominiale, in cui ogni appartamento può presentare consumi diversi a seconda delle differenti abitudini del nucleo abitativo, è sempre preferibile trovare metodi che consentano il riparto dei costi individuando quale è l’utilizzo effettivo.

Nella fattispecie, l’installazione dei contatori individuali consente di sapere con esattezza l’entità dell’acqua fredda (e calda, se la caldaia è centralizzata) erogata per ciascun condomino.

Nei casi in cui ciò non è ancora possibile, la spesa dovrà essere sostenuta “dai condomini in misura proporzionale al valore della proprietà di ciascuno.

La menzionata “misura proporzionale” è data appunto dal calcolo dei millesimi per ciascuna unità abitativa e dalla suddivisione del costo in relazione alla grandezza dell’appartamento. Si presume, in questo caso, che gli appartamenti grandi siano adibiti a famiglie numerose e, di conseguenza, siano caratterizzati da maggiori consumi.

Contatore individuale presente

Nel caso in cui il contatore individuale sia presente la ripartizione dei costi per l’acqua verrà effettuata in base agli effettivi consumi riscontrati nell’appartamento. Bisogna perciò essere capaci di riconoscere il contatore.

Dunque, gli utenti sono tenuti a comunicare annualmente all’amministratore la lettura del proprio contatore di acqua. Se l’appartamento è autonomo dal punto di vista della produzione di acqua calda, basterà solamente controllare l’unico contatore dell’acqua fredda.

Attenzione:

Se il condominio ha la caldaia centralizzata, dovranno essere comunicati i consumi sia del contatore di acqua fredda, che di quella calda.

Senza possibilità di fraintendimenti, il Codice civile italiano stabilisce molto chiaramente che, laddove sia presente nell’appartamento la strumentazione idonea al conteggio del consumo, la ripartizione dei costi deve essere necessariamente applicata attraverso tale mezzo.

Perciò, se il condominio volesse applicare una metodologia di riparto alternativa, non basterebbe una votazione di maggioranza dell’assemblea dei condomini, ma è necessaria l’unanimità.

Ripartizione consumo acqua condominio: riscaldamento

Quando il condominio usufruisce del riscaldamento centralizzato per la ripartizione del costo dell’acqua vige, in linea generale, la medesima regola stabilita dal Codice civile. Laddove possibile, i condomini dovranno affidarsi a strumenti di misurazione accurati, che possano quantificare il consumo di ciascuna unità abitativa. Ricordiamo inoltre che e' presente iva agevolata nelle offerte luce e gas per il condominio.

A tale scopo, negli ultimi anni sono venuti alla luce diversi dispositivi per il conteggio dell’acqua utilizzata nel riscaldamento. Tra questi, i sotto-contatori, da installare vicino al contatore di fornitura, che terranno traccia dei consumi dei singoli condomini.

Laddove tale soluzione non sia possibile o non conveniente per il condominio, gli utenti potranno dotare i propri caloriferi di termovalorizzatori. Sostituendo le vecchie valvole dei termosifoni, questi strumenti consentono di monitorare il consumo di acqua calda, segnalando l’apertura o la chiusura dell’apparecchio riscaldante. In sede di ripartizione dei costi, essi potranno segnalare all’amministratore quanto, e per quanto tempo, ciascun calorifero è rimasto aperto e ha consumato l’energia termica prodotta.

Se vuoi saperne di più sui costi e i consumi dei complessi di appartamenti, puoi consultare la nostra sezione sulle offerte luce e gas per il condominio.

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Agevolazione luce aziende: bonus, IVA e accise 2025

agevolazione luce aziende

Quale categoria può avere l'IVA agevolata al 10% per l'energia elettrica aziendale?

L'IVA agevolata al 10% sull'energia elettrica aziendale è un'agevolazione prevista dal D.P.R. 633/72, applicabile a specifiche categorie di imprese elencate nella Tabella A Parte III n. 103. Questo beneficio consente una riduzione della spesa energetica per determinate attività produttive. L'aliquota ridotta si applica a:

  1. Imprese estrattive e manifatturiere (inclusi settori poligrafici ed editoriali): codici ATECO divisione 10-33.
  2. Imprese agricole: codici ATECO divisione 1.
  3. Strutture residenziali e collettive (caserme, scuole, case di riposo, conventi, orfanotrofi...)
  4. Consorzi di irrigazione e bonifica per impianti irrigui, di sollevamento e di scolo delle acque.


Per beneficiare dell’aliquota ridotta, le aziende devono verificare la loro idoneità e presentare la richiesta al fornitore di energia, indicando il codice ATECO di appartenenza.

IVA agevolata aziende agricole

Le imprese agricole e agrituristiche possono beneficiare dell'aliquota IVA agevolata al 10% sull'energia elettrica, come stabilito dalla Legge 350/2003. Tuttavia, per ottenere questa riduzione, è necessario rispettare alcuni requisiti e seguire una procedura specifica.


L'aliquota ridotta si applica solo se:

Per accedere al beneficio, le imprese devono contattare il proprio fornitore e inoltrare la domanda tramite comunicazione scritta.

IVA agevolata imprese manifatturiere

Le imprese manifatturiere possono beneficiare dell'aliquota IVA agevolata al 10% per l'energia elettrica, a condizione che l'attività rientri nelle categorie specificate dalla classificazione ATECO 2007 o dal D.M. 31.12.1988. Questa agevolazione si applica a una vasta gamma di settori industriali.
Per essere considerate manifatturiere, le aziende devono:

  1. Eseguire attività incluse nei gruppi IV-XV del D.M. 31.12.1988.
  2. Rientrare nella Sezione C della classificazione ATECO 2007, che comprende attività industriali diverse, come:

  • Industrie tessili.
  • Industrie meccaniche e metallurgiche.
  • Industrie chimiche e della plastica.
  • Industrie alimentari, della carta e del legno.
  • Industrie poligrafiche e automobilistiche.

Esenzioni IVA e Accise sull’Energia Elettrica

Esistono alcune categorie che possono beneficiare di esenzioni complete dall'IVA e dalle accise sull’energia elettrica, riducendo i costi per le aziende e le organizzazioni coinvolte.


L'aliquota ridotta si applica solo se:

Anche per le accise sull’energia elettrica esistono casi di esenzione
totale. Le aziende che non devono pagare l’accisa includono:

Queste agevolazioni riducono significativamente il carico fiscale su molte attività e sono accessibili previa richiesta o soddisfacimento di specifici criteri.

Come richiedere l’agevolazione luce per le aziende?

Per ottenere l'accisa agevolata sull'energia elettrica, le aziende devono presentare una dichiarazione scritta al proprio fornitore, in cui dichiarano di possedere i requisiti necessari per beneficiare dell'agevolazione. La richiesta va fatta seguendo una procedura specifica e includendo tutti i documenti richiesti.
Per richiedere l'accisa agevolata sull'energia elettrica, è necessario seguire questi passi:

  1. Compilare il modulo fornito dal fornitore, indicando i dettagli della fornitura (indirizzo, codice fiscale o partita IVA, codice POD, ecc.).
  2. Allegare la documentazione richiesta, che generalmente include: copia del documento d'identità del richiedente, visura o certificato CCIAA per identificare il rappresentante legale dell'azienda.
  3. Inviare la richiesta tramite una delle modalità disponibili: via posta raccomandata A.R., Fax, Email o PEC.

Imposte in bolletta: IVA e accise

Le bollette dell'energia elettrica sono soggette a due principali imposte: IVA e accise. Entrambe le imposte hanno aliquote che variano a seconda del tipo di consumo e della categoria di utilizzatore.

  • Accisa sull'Energia Elettrica (26/10/1995 n. 504 T.U.A): imposta erariale applicata in base al consumo di energia elettrica (in kWh). Le aliquote sono differenziate in base al tipo di consumo: civile (per utenze domestiche) e industriale (per uso commerciale e industriale).
  • IVA sull'Energia Elettrica (D.P.R 26/10/1972 n. 633): si applica al valore del servizio di fornitura, ossia sul totale della bolletta, che include anche l'accisa. Le aliquote sono differenziate in base alla tipologia di utilizzo: usi domestici (abitazioni) o altri usi (negozi, uffici, aziende).

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Offerte gas: le agevolazioni fiscali per le imprese  

agevolazioni fiscali aziende

  Agevolazioni Fiscali e Accisa Agevolata

TIPO DI AGEVOLAZIONE Chi può goderne
Aliquota ridotta al 10% imprese estrattive e manifatturiere, aziende agricole, aziende che utilizzano gas per la produzione di energia elettrica, aziende che utilizzano il gas in centrali di cogenerazione
Esenzione IVA rappresentanze diplomatiche, esportatori abituali, comandi militari degli Stati NATO, forniture dello Stato della Città del Vaticano e della Repubblica di San Marino
Riduzione sull'Accisa attività ricettive, impianti sportivi (senza fine di lucro), attività industriali che producono beni e servizi, case di cura, Forze Armate Nazionali, rappresentanze, diplomatiche, organizzazioni internazionali riconosciute
Tutte le forniture di gas naturale sono soggette alle imposte che includono l’accisa, le addizionali regionali e l’IVA, l’imposta sul valore aggiunto.

Sono previste alcune agevolazioni con aliquote ridotte o vere e proprie esenzioni, per utenti domestici e anche per le imprese. Andando nel concreto la tassazione per quanto riguarda il gas, coinvolge tutti i consumatori con aliquote diverse in base alla tipologia di utilizzo, del luogo geografico e dell’utenza del cliente finale. E’ quindi davvero molto importante per le imprese sapere se si ha diritto alle agevolazioni gas.

Come scegliere le migliori offerte luce e gas per la tua azienda.

Differenze tra accisa, addizionali regionali e IVA

Parlando di bolletta e di tassazione occorre chiarire le differenze tra accisa, addizionali regionali e IVA:

  1. L’accisa viene applicata sulla base del Decreto Legislativo 26/10/1995 n.504 (Testo Unico delle Accise) a tutti i consumatori di gas sulla base del consumo effettivo. L’accisa è quindi una tassa che si paga sulla base dei metri cubi di gas che vengono consumati. Chiaramente l’applicazione delle aliquote cambierà a seconda della tipologia di utilizzo del gas metano (civile o industriale).
  2. Le addizionali regionali sono state introdotte dalla legge 14/06/1990 n.158 e successivo Decreto legislativo 21/12/1990 n.398. Le addizionali regionali hanno delle aliquote diverse a seconda della Regione della fornitura e vengono pagate anch’esse sulla base del consumo effettivo di gas. Attenzione però perché le Regioni a statuto speciale non applicano le addizionali regionali mentre la Lombardia ha deciso di non applicarla.
  3. L’IVA, l’imposta sul valore aggiunto, è stata stabilita con il D.P.R. 26/10/1972 n.633 e si applica non al consumo ma al valore del bene, ovvero al costo totale della bolletta gas comprensiva anche dell’accisa. Proprio come nel caso dell’accisa, l’aliquota IVA si differenzia in base alla fornitura.

Quando si parla di bollette aziendali è molto importante sapere come leggere le diverse componenti, così da non farsi mai prendere in contropiede.

Ma quali sono le imprese che hanno accesso alle agevolazioni sulle aliquote?

Le imprese con aliquota IVA agevolata al 10% sul gas

In materia di agevolazioni gas si dovrebbe partire dal presupposto che per il gas impiegato in usi civili si applica l’aliquota ridotta al 10% solo per i primi 480 metri cubi all’anno.

Ma cosa si intende per usi civili? Tutte le tipologie di utilizzo diverse da quelle industriali, e quindi le utenze domestiche (scuole, caserme, case di riposo). Con il D.P.R. n.633 invece viene disposta un’aliquota IVA sul gas metano ridotta del 10% anche sulle forniture per usi industriali. Vediamo ora nel dettaglio le aziende che hanno accesso all’Iva sul gas ridotta al 10%:

  • Imprese estrattive e manifatturiere
  • Aziende agricole
  • Aziende che utilizzano gas per la produzione di energia elettrica
  • Aziende che utilizzano il gas in centrali di cogenerazione (produzione combinata di luce + calore).

Come funziona l’esenzione IVA per il gas metano

Sono anche previsti dei casi in cui le forniture non pagano l’IVA sul gas. Mentre con l’agevolazione si ha diritto a pagare un’IVA ridotta infatti, con l’esenzione l’aliquota diventa pari a zero. Ecco l’elenco completo di chi ha diritto all’esenzione IVA sul gas metano:

  • Rappresentanze diplomatiche
  • Esportatori abituali
  • Comandi militari degli Stati NATO
  • Forniture dello Stato della Città del Vaticano e della Repubblica di San Marino

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Come funziona la riduzione dell’accisa sul gas

Dal momento che la tassazione sul settore del gas è particolarmente elevata, sono state introdotte a favore delle aziende alcune riduzioni dell’accisa e dell’addizionale regionale. Si tratta, in sostanza, di un’imposta minore rispetto a quella ordinaria e ne hanno diritto diversi soggetti.

E’ bene quindi verificare sempre che la propria attività rientri tra quelle che possono richiedere la riduzione dell’accisa sul gas. Ecco l’elenco di chi ne ha diritto:

  • Attività ricettive (assistenza disabili, anziani, indigenti, comunità e così via)
  • Impianti sportivi (senza fine di lucro)
  • Attività industriali che producono beni e servizi (artigianali, alberghiere, forni per il pane, produzione di energia elettrica, cogenerazione, distribuzione commerciale)
  • Case di cura
  • Forze Armate Nazionali
  • Rappresentanze diplomatiche
  • Organizzazioni internazionali riconosciute.

Tra le aziende con uso gas industriale che possono accedere all’accisa ridotta ci sono hotel e strutture ricettive, strutture per la distribuzione commerciale, ristoranti, pizzerie e bar. Ma quali sono le aziende che invece godono dell’esclusione dall’accisa e dalle addizionali regionali sul gas?

Le aziende escluse dall’accisa e dalle addizionali regionali gas

Secondo la classificazione del codice ATECO, le imprese che utilizzano il gas per riduzione chimica, per processi elettrolitici o metallurgici o per processi mineralogici sono escluse dal pagamento dell’accisa e delle addizionali regionali sul gas.

Come si richiede l’IVA o l’accisa agevolata

L’impresa che vuole avere accesso all’applicazione agevolata delle aliquote dovrà inviare una dichiarazione scritta al proprio fornitore dopo l’attivazione della fornitura gas. Il cliente dovrà quindi ammettere, con una dichiarazione sostitutiva dell’atto di notorietà, di essere in possesso dei requisiti essenziali per aver diritto all’agevolazione.

L’azienda che volesse fare la richiesta dovrà compilare il modulo specifico del fornitore, inserendo i dati dell’utenza come indirizzo, codice fiscale, codice PDR, partita IVA, dati del richiedente e così via. Potrebbe essere anche richiesta la copia del certificato della camera di commercio, della licenza di esercizio per i locali pubblici e la copia dello statuto per gli impianti sportivi. Attenzione anche al fatto che bisognerà, per forza di cose, allegare alla richiesta anche una copia del documento d’identità del richiedente.

Insomma il quadro delle agevolazioni gas è abbastanza complesso ma il consiglio è quello di dedicare attenzione e tempo al fine di ottenere un significativo vantaggio economico. Per massimizzare il risparmio le aziende possono comunque scegliere l’offerta giusta tra i fornitori del libero mercato o di quello a maggior tutela (tariffe decise dall’Arera).

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Bolletta aziendale: come leggere le componenti

confrontabilità in bolletta

Ci sono molte cose che i consumatori possono fare per risparmiare sulle proprie bollette luce e gas. È senz’altro fondamentale conoscere il libero mercato e trovare tariffe vantaggiose e che ben si adattino alle proprie tipologie di consumi.

Ma forse è ancora più importante conoscere i dettagli delle forniture di energia elettrica e di gas che consumiamo. Per fare questo, un primo passo consiste nel conoscere a fondo le componenti della bolletta aziendale.

Una attenta analisi delle bollette può fornirci dati di qualità per prendere le opportune decisioni riguardo alle nostre utenze.

Per tali ragioni è importante sapere leggere la bolletta avendo cura di conoscere il significato delle varie parti che la compongono.

In questo modo, sapremo il significato dei vari costi che vengono regolarmente addebitati per i servizi di gas ed energia elettrica e potremo intervenire tempestivamente per adottare azioni di risparmio quando possibile.

Dunque, ecco quali sono le componenti delle nostra bolletta che meritano di un esame approfondito.

Per esplorare ulteriori Offerte Luce e Gas per Aziende su misura per le esigenze della tua azienda, ti invitiamo a approfondire ulteriormente le opzioni disponibili.

Componenti bolletta aziendale: i dati della fornitura

La prima informazione che troviamo fra le componenti della bolletta aziendale è quella dei dati della fornitura. Sono posizionati in cima alla bolletta, subito sotto al logo e alla denominazione del fornitore che l’ha emessa.

Questi dati contraddistinguono l’utenza e riassumono le caratteristiche principali della fornitura.

Tra di essi troviamo:

  • Indirizzo fornitura e data attivazione
  • Tariffa e tipologia cliente
  • Pagamento
  • Potenza e contatore.

Vediamoli nel dettaglio!

Indirizzo della fornitura e data di attivazione

Ovviamente, un’informazione imprescindibile è l’indirizzo della fornitura, compreso il CAP e la città. Si tratta dell’indirizzo in cui il distributore eroga energia elettrica e gas e in cui è presente il contatore di riferimento dell’utenza.

Può coincidere, oppure essere differente, sia dall’indirizzo di fatturazione segnalato dall’intestatario, sia da quello del recapito a cui la bolletta viene inviata.

Inoltre, viene anche riportata la data di attivazione della fornitura, cioè la data in cui il cliente ha sottoscritto il contratto con il fornitore.

Tariffa e tipologia cliente

Subito sotto vengono riportate le informazioni riguardo alla tariffa e alla tipologia di cliente. A seconda degli accordi stabiliti tra cliente e fornitore al momento della stipula del contratto, la tariffa può essere monoraria o multioraria:

Tariffa Monoraria

Con una tariffa monoraria il prezzo che il cliente paga per l’energia elettrica è fisso, stabile e indipendente dall’orario in cui avvengono i consumi. Una volta pattuito con il fornitore un prezzo espresso in € per Kilowatt per ora, questo verrà applicato ai consumi registrati in qualsiasi ora dal contatore.

Tariffa Multioraria

Invece, con la tariffa multioraria il costo che il cliente sostiene per la sua fornitura è diverso a seconda dei giorni e delle ore in cui avvengono i consumi.

Il tipo più comune di questo genere di offerte è il modello biorario, in base al quale vengono conteggiate separatamente due fasce per l’erogazione di energia elettrica:

  1. La Fascia 1 per i consumi che hanno luogo dalle ore 8 fino alle ore 19 dal lunedì al venerdì. I prezzi proposti per questa fascia sono generalmente più cari poiché si tratta di ore lavorative, in cui la produzione di energia elettrica è più intensa
  2. La Fascia 2 copre, di solito, le fasce orarie che vanno dalle 19.00 alle 8.00 di mattina dal lunedì al venerdì, nonché le giornate intere del sabato e della domenica e i giorni di festività. In questi casi, il costo dell’energia elettrica viene notevolmente abbassato, incentivando gli utenti a far funzionare i propri elettrodomestici in ore caratterizzate da minori consumi.

Spetta all’utente scegliere quale tra le due tipologie meglio si adatta alle sue necessità aziendali.

Inoltre, la bolletta specifica anche che si tratta di un’utenza aziendale (o business) e non domestica, con tutte le differenze di costi e prezzo che ne derivano.

Modalità di pagamento

Tra le informazioni principali riportate all’inizio della bolletta c’è anche quella della modalità di pagamento scelta dall’utente.

Normalmente le bollette di luce e gas vengono inviate al cliente assieme al bollettino postale già compilato e predisposto al pagamento per l’importo della bolletta.

Tuttavia, sempre più spesso le compagnie incentivano i propri clienti ad acconsentire alla domiciliazione delle bollette sul conto corrente bancario. Con questa formula il consumatore autorizza il fornitore a effettuare l’addebito automatico delle bollette direttamente sul conto bancario.

In questo modo, le compagnie evitano il problema delle bollette insolute per dimenticanze dei propri utenti che non si sono ricordati di pagare il bollettino.

In cambio, ai consumatori viene generalmente riservato un piccolo sconto sulla propria bolletta e, alla sottoscrizione del contratto, non sono tenuti a versare il deposito cauzionale.

Informazioni sul contatore e sulla potenza

potenza contatoreInfine, vengono anche riassunte tutte le informazioni sul contatore e sulla potenza massima dell’impianto richiesta dal cliente in sede di sottoscrizione del contratto di fornitura.
In particolare, viene specificato il tipo di contatore che è attualmente predisposto presso i locali della fornitura. Se è un contatore analogico oppure elettronico di ultima generazione e se è predisposto al conteggio dei consumi in base a diverse fasce orarie (in questo caso, il cliente potrà aderire a tariffe multiorarie).

La tensione di fornitura indica la modalità con la quale il distributore eroga energia elettrica: in monofase o in trifase. La differenza tra le due è tecnica e pertiene l’attività di produzione dell’elettricità. La produzione in monofase è generalmente più conveniente per i piccoli consumatori (domestici o business).

Poi, viene anche data indicazione della potenza impegnata. Si tratta del limite massimo di kW che possono essere immessi nel circuito elettrico aziendale.

Se la somma dei consumi delle apparecchiature elettroniche in funzione in un dato momento supera quello della potenza disponibile concessa del fornitore si verificherà il classico blackout di corrente. In questo caso, il contatore dell’utenza scatterà e dovrà essere ripristinato manualmente.

La potenza disponibile è data dalla potenza impegnata richiesta dal cliente a cui si aggiunge un margine di tolleranza, di solito di circa il 10% in più.

Componenti bolletta aziendale: dati del cliente e dati della bolletta

Successivamente al riepilogo di tutti i dati della fornitura, vengono anche definiti i dati del cliente e i dati della bolletta che viene consegnata.

Dati del cliente

I dati del cliente che vengono evidenziati sono il numero del cliente, assegnato dal distributore a tutti i loro utenti e, nel caso delle utenze business, il numero di partita IVA che permette di identificare univocamente il consumatore.

Inoltre, viene anche specificato il contatore al quale si fa riferimento per i consumi conteggiati in bolletta. Esso viene identificato da un codice di 15 cifre che è associato solo a quel contatore e permette di distinguerlo da tutti gli altri:

  • Per le utenze di energia elettrica si chiama codice POD (Point of delivery)
  • Mentre nelle bollette del gas troveremo l’acronimo PDR, che significa punto di riconsegna.

Dati della bolletta

I dati della bolletta sono quelli relativi alla specifica bolletta ricevuta dall’utente. Essi sono:

  • Il numero della fattura e la data in cui viene emessa
  • Il periodo di tempo a cui sono riferiti i consumi conteggiati e calcolati nella bolletta
  • Ovviamente, il totale da pagare.

Solitamente, alla destra del totale possiamo anche trovare un riquadro nel quale viene indicata la presenza di eventuali pagamenti arretrati.

Invece, se l’utente risulta in regola con le bollette passate verrà semplicemente evidenziato che non vi è alcuna richiesta per insoluti.

Componenti bolletta aziendale: sintesi degli importi

componenti bolletta aziendaleUna volta che le informazioni di carattere generale sono state riepilogate ed evidenziate perché il cliente possa controllarle, la terza parte delle componenti della bolletta aziendale mostra una sintesi degli importi fatturati.

Insomma, in un riquadro conciso ma facile da comprendere, vengono dettagliate le diverse voci sommarie che compongono i costi che vanno a formare il dettaglio della bolletta.

In effetti, le categorie di costo che troviamo nella bolletta aziendale sono le medesime che troviamo anche in quelle per le utenze domestiche.

Tuttavia, la differenza sta negli importi che vengono addebitati, che per le utenze business segue prezzi e modalità della cosiddetta Tariffa BTA (Bassa Tensione e Altri Usi).

Le 3 categorie principali di costo che troviamo nella bolletta sintetica sono:

  1. Spese per la materia energia
  2. Spese per trasporto e gestione del contatore
  3. Spese per oneri di sistema.

Vediamole nel dettaglio.

Spese per la materia energia

Le spese per la materia energia prendono in considerazione tutti quei costi che sono direttamente connessi ai consumi di energia elettrica da parte dell’utente.

Numerosi elementi concorrono a formare il totale generale di queste spese. Alcune componenti sono fisse, altri costi sono variabili e proporzionali alla quantità di Kwh registrati dal contatore dell’utente.

Le spese per la materia prima energia sono:

  • Il costo di acquisto dell’energia elettrica (PE). In questa voce il consumatore trova il costo che egli effettivamente paga per l’energia elettrica che ha consumato nel periodo considerato dalla bolletta. Il valore del costo è dato dal prezzo (in €/Kwh) pattuito con il fornitore alla sottoscrizione del contratto moltiplicato per i kW registrati dal contatore nei mesi di competenza. Per conoscere le offerte luce e gas per le utenze business leggi il nostro articolo.
  • La spesa per il dispacciamento (PD) riguarda gli oneri dovuti per il mantenimento della rete distributiva che riduce le perdite di energia. In altre parole, il dispacciamento fa sì che l’energia fornita e richiesta alla rete sia della medesima quantità di quella prodotta alla centrale
  • Il prezzo per la commercializzazione e la vendita (PCV) raggruppa e copre tutti quei costi di gestione dei servizi commerciali e amministrativi che pertengono alla vendita ed erogazione di energia elettrica.

I clienti che aderiscono al mercato di maggior tutela troveranno anche altre voci aggiuntive nelle loro spese: l’equiparazione della componente PE e l’equiparazione della componente PCV. Queste voci contengono la differenza tra i costi addebitati al cliente (e stabiliti dall’ARERA) con i costi effettivamente sostenuti per tali servizi.

Spese per il trasporto e la gestione del contatore

Un’altra voce di costo molto importante per le nostre bollette è quella delle spese per il trasporto e la gestione del contatore. In sé, il nome è abbastanza esplicativo.

Queste spese vengono addebitate al cliente per il servizio offerto dal distributore di energia elettrica che si occupa di trasportare, in maniera efficiente e sicura, l’energia elettrica dalle centrali di produzione fino alle nostre case.

Questi costi sono stabiliti dall’Autorità e sono uguali per tutti i consumatori italiani, indipendentemente dal fornitore.

Rientrano in questa categoria di costi le spese per il trasporto, la misura e la distribuzione dell’energia, nonché i finanziamenti per i distributori e per le opere di manutenzione della rete elettrica.

Spese per oneri di sistema

Sono una voce minoritaria, ma comunque importante della bolletta per l’energia elettrica. Le spese per oneri di sistema raggruppano varie categorie di costo tra loro molto diverse.

Per citare le più importanti, tra gli oneri di sistema figurano i finanziamenti:

  • Alle fonti rinnovabili
  • Alla promozione dell’efficienza energetica
  •  Alla copertura delle agevolazioni per le imprese che si impegnano ad approvvigionarsi di energia proveniente da fonti rinnovabili.

Infine, a tutti questi costi si aggiungono le accise e l’IVA.

Componenti bolletta aziendale: informazioni sui consumi e contatti

L’ultima pagina delle componenti della bolletta aziendale è dedicata alle informazioni sui consumi dell’utente.

Le compagnie fornitrici oggi includono molti dati in questa sezione per rendere i propri clienti sempre più consci dei propri consumi. Viene incluso:

  • Sia il consumo totale annuo sia il consumo mensile (così da permettere al cliente un’analisi dell’andamento dei suoi costi)
  • I costi ripartiti per fasce orarie, così l’utente potrà stabilire, in base ai suoi consumi, se è più conveniente per lui aderire a una tariffa monoraria o multioraria.

Nel caso di dubbi o particolari richieste e necessità si possono reperire tutti i numeri utili per contattare il fornitore nel margine di destra della bolletta.

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Ov Energy: energia green per le imprese

energia green per le imprese

Di conseguenza, è molto difficile per i consumatori scegliere oggi un fornitore tra i tanti e, in questi casi, acquistano sempre più importanza i fattori etici e la coscienza delle aziende con le quali ci interfacciamo.

Nel nuovo mercato il profitto economico e il rispetto per l’ambiente vanno d’accordo. OV Energy Spa è una di quelle aziende che ha perfettamente compreso e introiettato questa innovativa filosofia di business.

OV Energy e energie rinnovabili

La storia stessa della compagnia dimostra come OV Energy sia uno dei produttori e gestori italiani più attenti alle energie rinnovabili.

Infatti, OV Energy nasce in seno al progetto Officinae Verdi, in sinergia tra il gruppo Unicredit e il ramo italiano del WWF.

L’obiettivo è quello di creare un gruppo che non sia interessato solo alla massimizzazione dei profitti, ma che proponga ai propri clienti soluzioni innovative per migliorare la qualità dei propri consumi rendendoli più intelligenti e al 100% green.

OV Energy

OV Energy è una società che opera a diversi livelli della filiera di produzione energetica. Non solo come produttore di energia elettrica da fonti completamente rinnovabili, ma anche interagendo direttamente con il cliente per la fornitura di luce e gas per utenze domestiche e business.

Vediamo in questo articolo quali sono le migliori offerte business proposte da OV Energy.

Offerte business OV Energy

Proprio perché OV Energy nasce da un forte impegno verso le energie rinnovabili, l’azienda punta molto sulle offerte business, dedicate alle imprese titolari di partita IVA e con impianti generalmente connessi in modalità BTA, Bassa tensione e Altri usi.

In effetti, le aziende necessitano di importanti quantitativi di energia elettrica, ad esempio, per l’utilizzo dei macchinari di produzione e impianti di vario genere legati all’attività lavorativa di competenza.

Dunque, la conversione dell’elettricità utilizzata in energia verde a impatto zero rappresenta un grande vantaggio per l’ambiente.

Inoltre, OV Energy propone anche servizi e consulenze per l’efficientamento energetico delle imprese. È possibile richiedere una Consulenza senza impegni e venire contattati da un tecnico esperto compilando il modulo presente sul sito web OV Energy.

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OV Energy Micro Dual Luce e Gas

Micro Dual Luce e Gas

Tra le più interessanti tariffe OV Energy, l’offerta Micro Dual Luce e Gas permette all’utente la sicurezza di un prezzo fisso bloccato per tutti i 12 mesi successivi alla sottoscrizione del contratto.

Poiché in Italia è proibita per legge l’introduzione di penali per la rescissione dei contratti di fornitura luce e gas sarà possibile sottoscrivere e cessare il proprio contratto OV Energy in qualunque momento senza pagare costi aggiuntivi.

Inoltre, per chi è interessato all’offerta ma non desidera cambiare fornitore per entrambe le utenze è possibile sottoscrivere il contratto solo per l’offerta luce o per quella di gas mantenendo il medesimo prezzo.

OV Energy Placet Luce e Gas

Le offerte a prezzoCome molte altre aziende fornitrici italiane, OV Energy propone ai propri clienti anche tariffe Placet, sia per l’energia elettrica che per il gas.Si tratta di condizioni tariffarie particolari volte principalmente a facilitare il passaggio al libero mercato per quei clienti che ancora aderiscono al mercato di maggior tutela.

Tale passaggio, si ricorda, sarà obbligatorio entro il 1° Gennaio 2022, in cui il mercato di maggior tutela statale cesserà la sua attività e tutti i consumatori italiani dovranno aderire ad un’offerta del libero mercato.

Le offerte placet luce e gas sono strutturate secondo le modalità che l’ARERA stabilisce per il mercato tutelato. Tuttavia, i prezzi sono stabiliti dal fornitore in totale autonomia e senza vincoli da parte dell’Autorità.

Le tariffe OV Energy Placet possono essere a prezzo fisso o variabile:

  • Le offerte a prezzo fisso stabiliscono costi per la luce e il gas aggiornati dall’Autorità ogni 3 mesi e indipendenti rispetto alle fluttuazioni del mercato. Per le tariffe luce, l’utente può scegliere se aderire a una tariffa monoraria, in cui il prezzo dell’energia non cambia in base all’ora del consumo, o all’offerta multioraria che prevede costi diversi a seconda che i consumi avvengano in giornata, nelle ore serali o notturne.
  • Invece, nelle tariffe a prezzo variabile il costo dell’energia elettrica o del gas addebitato al cliente varia in base alle fluttuazioni del mercato all’ingrosso.


Dunque, il costo della luce e del gas potranno essere più bassi o più alti a seconda del costo a cui il fornitore le acquista.

Per conoscere i prezzi aggiornati puoi consultare la pagina dedicata alle tariffe PLACET di OV Energy.

Se invece vuoi saperne di piú sulle componenti della bolletta della tua azienda o delle agevolazioni per le partite IVA, visita le pagine dedicate all'argomento.

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Trasloco aziendale: come organizzarlo e quanto costa

trasloco per le aziende

Ovviamente lo spostamento di questi pesanti carichi rappresenta la maggior parte del lavoro, ma il trasloco aziendale non può dirsi completo senza che siano attive nei nuovi locali le utenze di energia elettrica e gas a nome del nuovo intestatario della fornitura.

Insomma, il trasloco delle utenze rappresenta una parte importante del passaggio ai nuovi spazi aziendali. Nella pratica, si tratta di una fase conclusiva in quanto il corretto funzionamento delle proprie forniture di luce e gas rende, di fatto, possibile l’utilizzo di tutte le strumentazioni elettriche imprescindibili per il lavoro.

Uno dei primi passaggi sarà quello di disdire il contratto d'affitto precedente, presentando i documenti necessari.

Come per le utenze domestiche, anche il trasloco aziendale delle forniture può essere effettuato in diversi modi, a seconda della condizione in cui si trovano le utenze e gli impianti:

  •  i locali potrebbero essere nuovi e sprovvisti di contatore
  • il contatore è presente, ma non è mai stata fatta una richiesta per l’energia elettrica ad alcun fornitore
  • è anche possibile che i locali siano stati occupati da un precedente inquilino e le forniture siano funzionanti e intestate a suo nome

A seconda che ciascuno degli scenari qui brevemente delineati si verifichi, il consumatore dovrà agire diversamente per effettuare il trasloco aziendale delle utenze. Nel contattare il fornitore dovrà essere in grado di definire esattamente quale tipo di operazione richiedere e presentare la documentazione pertinente allo scopo.

In questo articolo vedremo nel dettaglio tutte le possibili casistiche che si possono prospettare.

Un caso particolare è quello degli affitti brevi, con durata inferiore ai 12 mesi.

In particolare, a seconda della presenza del contatore e di utenze in essere con precedenti fornitori, parliamo di:

  • Allaccio
  • Prima attivazione
  • Subentro
  • Voltura

Trasloco aziendale con allaccio

Allaccio

È necessario il trasloco aziendale con allaccio quando si trasferisce la propria azienda in locali del tutto nuovi, che non sono mai stati prima utilizzati. In tali casi, è probabile che l’impianto esistente non sia mai stato notificato ai distributori di energia elettrica e gas e che, di conseguenza, non possa funzionare.

Addirittura, è in molti casi possibile che i contatori di luce e gas non siano mai stati installati e non siano presenti in loco.

Allora l’utente dovrà rivolgersi alla compagnia con la quale intende sottoscrivere contratti per la fornitura di energia elettrica e gas e richiedere l’allaccio delle proprie utenze alla rete energetica e di gas.

Invece, se si preferisce connettere i locali senza aderire contestualmente a una tariffa per la fornitura, bisogna contattare i distributori di luce e gas incaricati dallo Stato per la propria zona territoriale di competenza.

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Condizioni differenti si applicano qualora il trasloco avvenga dall'estero.

Tempi dell’allaccio per trasloco aziendale

I tempi dell’allaccio per il trasloco aziendale possono variare molto, a seconda delle circostanze e dei tipi di lavori che dovranno essere intrapresi per le specifiche dei locali in questione.

  1. La procedura di allaccio comincia con il contatto al fornitore da parte del futuro cliente al quale fa seguito, entro 2 giorni dalla chiamata, un sopralluogo dei locali effettuato da un tecnico incaricato dalla compagnia di distribuzione. Se l’utente decide di rivolgersi alla compagnia fornitrice, sarà quest’ultima a contattare il distributore di zona e a gestire direttamente tutte le operazioni per l’allaccio
  2. Effettuato il sopralluogo, entro un tempo massimo di 20 giorni il fornitore presenterà all’utente un preventivo di costo per i lavori da intraprendere sull’impianto al fine di effettuare l’allaccio. L’importo del preventivo può variare a seconda del tipo di lavori che si dovrà intraprendere e della loro complessità.
  3. Inoltre, dovranno essere specificati i tempi previsti per l’esecuzione dei lavori e anche fino a quando il preventivo può essere considerato valido per l’accettazione del cliente.

Quando il cliente accetta il preventivo il distributore deve iniziare i lavori per l’allacciamento e portarli a termine entro un determinato periodo di tempo:

  • Se si tratta di lavori semplici il tempo massimo è di 15 giorni lavorativi dalla data di accettazione del preventivo.
  • Invece, per lavori complessi il distributore ha tempo fino a 60 giorni lavorativi.

Se questi termini non vengono rispettati il cliente ha diritto a un risarcimento economico.

Costi dell’allaccio per trasloco aziendale

Come anticipato, i costi dell’allaccio per trasloco aziendale sono variabili e dipendono in larga misura dalla complessità e dal tipo di operazioni che i tecnici incaricati del preventivo riterranno necessarie per il completamento dei lavori.

Comunque, i costi preventivati dal distributore sono sempre relativi unicamente alle operazioni tecniche dell’installazione del contatore e dell’allacciamento alla rete nazionale di energia elettrica e gas.

Tutte le opere di muratura che potrebbero rendersi necessarie sono sempre a carico dell’utente ed escluse dal preventivo.

I costi menzionati nel preventivo si possono dividere in tre categorie:

  • La quota distanza. Questo costo è proporzionale alla distanza esistente tra i locali in cui è richiesto l’allaccio e la cabina di trasformazione del distributore più vicina.
  • La quota potenza che varia a seconda della potenza impegnata richiesta dal cliente e concordata alla sottoscrizione del suo contratto di fornitura.
  • Una quota fissa per oneri di gestione della pratica, pari a 27,03 €

Hai bisogno di attivare o disattivare le utenze luce e gas durante il trasloco? chiama senza compromesso questo numero!

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Trasloco aziendale con prima attivazione

Prima attivazione

Se nei nuovi locali in cui si trasferisce l’azienda il contatore è già presente, si dovrà richiedere un trasloco aziendale con prima attivazione. In questo caso, non vi saranno lavori necessari da parte del distributore, che riceverà semplicemente dal fornitore la richiesta di attivazione della linea.

Dunque, tutto ciò che il cliente dovrà fare sarà contattare un fornitore con il quale intende sottoscrivere un contratto e comunicare la volontà di attivare le proprie utenze di energia elettrica e gas. Per completare questa operazione occorre produrre alla compagnia fornitrice alcuni dati che identificano l’azienda e la possano associare alla fornitura:

  • I dati personali del rappresentante.
  • Il codice POD, per i contatori luce. Il codice PDR per quelli gas.
  • Il certificato di iscrizione dell’impresa alla Camera di Commercio.
  • La Partita IVA.
  • Se vi è la possibilità di richiedere agevolazioni fiscali, occorre consegnare anche la relativa documentazione

Tempi della prima attivazione

I tempi della prima attivazione sono molto più rapidi rispetto a quelli per l’allacciamento.

Infatti, se tutto è in regola, la fornitura deve essere attivata entro 7 giorni dalla richiesta del cliente.

Costi della prima attivazione

I costi della prima attivazione variano a seconda che il cliente si rivolga al libero mercato dell’energia e del gas o al mercato di maggior tutela.

Mercato Libero

Per i primi il costo dell’attivazione è liberamente stabilito con il fornitore che scelgono. All’onere di attivazione si aggiungono poi un’imposta di bollo di 16 € e, se previsto dal contratto, una somma stabilita dal fornitore a titolo di deposito cauzionale, che verrà comunque riconsegnata al momento della chiusura del contratto.

Mercato Maggior Tutela

Invece, nel caso si decida di aderire al mercato di maggior tutela i costi da affrontare saranno:

  • 23 € di contributo fisso per la gestione della pratica
  • 16 € per l’imposta di bollo
  • Il deposito cauzionale

Per avere maggiori informazioni sulla differenza tra mercato libero dell’energia e mercato di maggior tutela puoi consultare l’Atlante per il Consumatore a disposizione sul sito ARERA.

Trasloco aziendale con subentro e voltura

Quando ci trasferisce in locali che erano già stati precedentemente occupati, il trasloco aziendale deve essere fatto dall’utente che intende usufruire delle nuove forniture.

Se il precedente inquilino ha già comunicato al suo fornitore la cessazione delle proprie utenze, si potrà procedere ad un subentro con un fornitore di nostra scelta.

Nel caso in cui i contratti di luce e gas risultino ancora attivi, si dovrà contattare la compagnia fornitrice e richiedere una voltura. Attraverso questa operazione il contatore verrà associato all’utenza del nuovo intestatario.

Per effettuare una voltura o un subentro è sufficiente contattare il servizio clienti del fornitore di riferimento, richiedere l’operazione e comunicare le informazioni necessarie. Saranno necessari i seguenti documenti:

  • Dati personali del nuovo intestatario delle forniture.
  • Codice identificativo del contatore (POD per l’energia elettrica e PDR per il gas)
  • I dati per identificare l’azienda cui il contratto farà riferimento (il numero di iscrizione alla Camera di Commercio e la partita IVA)

Tempi del subentro e della voltura

Per il subentro sono necessari 7 giorni perché il contatore venga riattivato dal distributore.

Poiché per la voltura non vi è alcuna cessazione dell’utenza e nessuna interruzione della fornitura, l’operazione viene eseguita nel momento stesso della richiesta da parte dell’utente.

Costi del subentro e della voltura

I costi del subentro e della voltura per chi aderisce al libero mercato dell’energia elettrica sono variabili in quanto sono liberamente stabiliti dal fornitore a cui il cliente si rivolge.

Al contrario, per chi aderisce al mercato tutelato il costo totale dell’operazione ammonta a 65 €, ripartito tra contributo fisso, imposta di bollo e oneri di gestione della pratica.

Per ulteriori informazioni sui costi del trasloco consulta la nostra guida dedicata al trasloco e ai costi del trasloco.

Invece, se sei interessato al trasloco delle utenze domestiche puoi scoprire tutto con il nostro articolo.

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Allaccio luce: come richiedere un preventivo

allaccio

Tempistiche preventivo luce

  1. Il distributore deve inoltrare il preventivo al fornitore entro 15 giorni lavorativi dalla presentazione della richiesta
  2. Quest’ultimo dovrà inviare tale preventivo al cliente entro 2 giorni lavorativi
  3. Il cliente riceverà il proprio preventivo entro un massimo di 17 giorni lavorativi

Preventivo ricevuto in ritardo: cosa succede?

In questi casi, spetteranno all’utente degli indennizzi che variano a seconda dell’alimentazione della fornitura e del ritardo nella trasmissione:

  • 35€ per preventivi trasmessi entro il doppio del tempo previsto;
  • 70€ per preventivi trasmessi entro il triplo del tempo previsto.
  •  Per l’utenza non domestica, gli importi degli indennizzi variano a seconda del ritardo dell’esecuzione e sono di 70, 140 e 210€.

Tutto sul preventivo luce

Quando una famiglia effettua un trasloco, a volte può ritrovarsi una sorpresa non molto piacevole: la totale assenza del contatore e di conseguenza della fornitura di luce o gas.

Per ovviare a questo problema però, è possibile effettuare la richiesta di allaccio luce e richiedere un preventivo direttamente al fornitore, passaggio fondamentale che aiuta il cliente a capire i costi dell'esecuzione.

Ma come si può, dunque, richiedere un preventivo per allaccio luce?

  1. Innanzitutto il cliente dovrà richiedere al proprio fornitore o al distributore regionale la prestazione di allaccio luce
  2. Successivamente a questa operazione, entro 15 giorni lavorativi, il fornitore invierà il preventivo contenente varie informazioni, ovvero gli importi da corrispondere e le date in cui verranno effettuati i lavori in caso venga accettato

Tutto ciò che bisogna sapere sui preventivi allaccio luce

Dopo aver effettuato la richiesta, che tratteremo a breve, inizierà l'importantissima fase del preventivo. Infatti, sarà l’azienda fornitrice a inoltrarlo al cliente indicando tutti i costi riguardanti la prestazione dell’allaccio contatore luce. In caso tu sia interessato anche all'allaccio contatore gas e al trasloco forniture luce e gas puoi leggere le nostre guide.

Quali voci si trovano in un preventivo per allaccio luce?

Alla ricezione di un preventivo, sarà possibile trovare diverse voci, fra le quali

Voci preventivo:
Codice di rintracciabilità
La data in cui il distributore ha ricevuto la richiesta per l’allacciamento
La data di trasmissione del preventivo al cliente e fornitore
La tipologia dell’utenza
Il tempo massimo previsto per l’esecuzione dell’allaccio con anche l’importo dell’indennizzo automatico
Il costo per la prestazione di allacciamento
La tipologia dell’utenza
L’indicazione degli elementi necessari per l’esecuzione dell’allacciamento
L’indicazione della documentazione che il cliente deve presentare in caso di preventivo accettato
Tempistiche per ottenere le varie autorizzazioni necessarie
Le varie modalità per comunicare la volontà di accettazione il preventivo
La durata di validità del preventivo
Il nominativo e vari recapiti telefonici della persona responsabile
L’eventuale richiesta di adeguazione per i locali e le porzioni di terreno per la realizzazione di cabine di trasformazione

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Leggi il nostro articolo per scoprire tutto sull'allaccio della luce per le attività di ristorazione come bar e ristoranti.

Come funziona la richiesta di allacciamento luce?


La richiesta di allacciamento non va sempre inoltrata alle stesse società o aziende.

  1. Nel caso in cui il cliente voglia attivare anche una fornitura, dovrà rivolgersi ad una società di vendita in modo da stipulare un contratto, presentare la richiesta e attivare il servizio. Entro i due giorni lavorativi successivi, la richiesta verrà inoltrata al distributore territorialmente competente per poter effettuare ogni verifica ed accertamento
  2. Invece, nel caso in cui il cliente non abbia interesse nella sottoscrizione di alcun contratto (ad esempio il costruttore del palazzo potrebbe aver già provveduto a consegnare il lavoro completo, già compreso di utenze allacciate), dovrà direttamente rivolgersi al distributore territorialmente competente.


Per presentare la richiesta è possibile utilizzare tutti i canali di comunicazione stabiliti dal venditore o distributore selezionato, come ad esempio tramite:

  • telefono, contattando il servizio clienti;
  • richiesta scritta via e-mail o sul sito web;
  • metodo tradizionale, ovvero presentarsi fisicamente presso degli sportelli.

Cosa bisogna compilare per inoltrare la richiesta di allaccio luce?

Abbiamo appena parlato di come presentare la richiesta di allaccio luce e come richiedere un preventivo a seconda dei casi, ma quali sono i dati che ci occorrono per compilarla? Per qualsiasi richiesta, troviamo dei dati obbligatori ricorrenti, come:

Dati obbligatori ricorrenti
Il fabbisogno di potenza
La tensione di alimentazione
L’indirizzo della fornitura

Tuttavia, nel caso in cui si scelga di avere diversi punti di prelievo anziché solo uno, sarà doveroso fornire anche ulteriori dati, ovvero:

  • la documentazione progettuale dell’insediamento;
  • il numero dei punti di prelievo da allacciare con anche la tensione di alimentazione per ognuno;
  • il fabbisogno complessivo di potenza.

Procedura di allacciamento luce: tutto quello che occorre sapere

Dopo aver presentato la richiesta di allacciamento al venditore, quest’ultimo è tenuto, grazie alle normative ARERA, a comunicare inizialmente i costi di esecuzione in modo da lasciare la scelta di attuazione o meno dei lavori al cliente.

In caso di conferma, il cliente riceverà le tempistiche di invio del preventivo per poi iniziare i lavori entro il tempo necessario. Possiamo trovare due tipologie di lavori differenti:

  1. Lavori semplici, sono tutti i lavori che prevedono una modifica o una sostituzione a regola d’arte (a seguito di una richiesta del cliente) dell’impianto. Vengono eseguiti solo con un intervento limitato alla presa e alla conduttura in bassa tensione utilizzata da uno o più clienti;
  2. Lavori complessi, invece, racchiudono tutti i lavori di realizzazione, modifica o sostituzione a regola d’arte dell’impianto, in tutti i casi non previsti dai lavori semplici, come per esempio la realizzazione di parti intere della linea elettrica.

Lavori semplici

L’allacciamento verrà realizzato dal distributore entro 10 giorni lavorativi dalla data di accettazione del preventivo, mentre se si tratta di lavori complessi, le tempistiche saranno molto più lunghe. Infatti in questo caso, la realizzazione si attuerà entro 50 giorni lavorativi dalla data di accettazione.

È inoltre utile sapere che, nel caso di lavori semplici e per problemi legati al distributore, l’allacciamento subisce ritardi oltre i 15 giorni lavorativi, il cliente deve obbligatoriamente ed automaticamente ricevere degli indennizzi di importi diversi a seconda del tempo di ritardo:

  • 35€ per ritardi entro il doppio del previsto;
  • 70€ per ritardi entro il triplo del previsto;
  • 105€ per ritardi oltre il triplo.

Lavori complessi

Invece nel caso dei lavori complessi, non è previsto alcun indennizzo in nessun caso. Dopo che i lavori saranno ultimati, la fornitura elettrica sarà subito disponibile e, insieme ad essa, anche il contatore entrerà in funzione. Successivamente verrà inoltrata la prima bolletta contenente anche la spesa simbolica per la gestione della richiesta di allacciamento, l’importo del deposito cauzionale ed infine l’imposta di bollo.

L’allaccio luce è un processo costoso?

L’allaccio è quindi un passaggio obbligatorio per poter usufruire della fornitura di luce nella propria abitazione, ma di preciso quanto costa? I costi sono differenti in base alla tipologia di allacciamento.

Nel caso dell’allacciamento permanente standard, ovvero senza limiti di durata, i costi saranno composti dalla somma di:

  • Una quota distanza: la distanza viene calcolata in linea retta tra la fornitura da allacciare e la cabina di trasformazione attiva da almeno 5 anni. Avremo una quota fissa di 187,26€ nel caso di residenze con potenze fino a 3,3 kW, ed una quota variabile in base alla distanza dalla cabina:

93,87€

Da applicare per ogni 100 metri oltre i 200 metri dalla cabina di riferimento, fino a 700 metri;

187,26€

Da applicare per ogni 100 metri oltre i 700 metri dalla cabina di riferimento, fino a 1200 metri;

374,52€

Da applicare per ogni 100 metri oltre i 1200 metri dalla cabina di riferimento;

  • Una quota potenza: ovvero una quota variabile calcolabile in base alla potenza disponibile indicata dal cliente durante la richiesta di allacciamento e sarà di 70,41€ per ogni kW di potenza messo a disposizione;
  • Un contributo fisso: ossia un importo fisso che dev’essere sempre versato dal cliente in modo da coprire i costi amministrativi sostenuti dal distributore di 25,81€.

Per gli allacciamenti con durata inferiore ad 1 anno o gli allacciamenti temporanei per cantieri con durata di 3 anni (rinnovabili di ulteriori 3 anni), si avranno costi che varieranno:

Se l’allacciamento è eseguito per un utilizzo prolungato nel tempo, beneficiando svariati soggetti che in tempi diversi presentano richiesta di connessione (come per esempio aree adibite per le manifestazioni), si applica:

  • Il costo forfetario per la prima realizzazione dell’impianto uguale a quello previsto per un allaccio permanente standard;
  • 25,10€ per ogni richiesta di connessione successiva alla prima, con una riduzione del 50% se vi è una predisposizione per la telegestione;
  • Un contributo fisso di copertura per i costi amministrativi di 25,81€.
Se l’allacciamento è temporaneo in bassa tensione fino a 40kW si avrà un contributo variabile a seconda del numero di richieste. In tutti gli altri casi invece, il contributo sarà determinato sulla base della spesa relativa sostenuta dal distributore, permettendo a quest’ultimo di formulare un preventivo dettagliato indicando le voci di costo spese.

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Info

Come dedurre le bollette? Per piccole aziende e partite IVA

Dedurre le Bolletta

Non è una novità che i possessori di partita IVA abbiano consumi di fornitura più alti rispetto ad un’utenza prevista solamente ad uso domestico, comportando per forza di cose ad un alzamento non poco indifferente delle bollette. Quindi per permettere un buon risparmio, le normative fiscali hanno predisposto una serie di tutele a favore dei titolari di partita IVA. Prime tra tutte possiamo trovare le bollette deducibili, che rappresentano un’ottima soluzione al risparmio senza troppi impegni, soprattutto per coloro che utilizzano la propria abitazione per uso promiscuo.

Cosa sono le bollette deducibili?

Come accennato precedentemente nell’introduzione, esistono delle bollette deducibili nella dichiarazione dei redditi. Stiamo parlando delle bollette della luce e del gas solo ed esclusivamente quando l’abitazione del titolare di partita IVA viene utilizzata per la propria professione. Queste abitazioni utilizzate totalmente o parzialmente per uso lavorativo, vengono infatti chiamate ad uso promiscuo ed ovviamente hanno spese di consumi più elevate dell’ordinario.

Ma cosa sono le deduzioni nelle bollette?

Le deduzioni indicano un abbassamento sulla base imponibile sul quale verrà successivamente calcolata l’imposta, da non confondersi con le detrazioni che analizzeremo a breve.

Ma quali sono le deduzioni in bolletta?

Prima di tutto è bene sapere che se la fornitura è intestata ad un libero professionista che utilizza l’abitazione per uso promiscuo, l’aliquota IVA da applicare è sempre del 22% essendo la fornitura ad uso non domestico e di conseguenza non si può richiedere l’aliquota IVA agevolata al 10%, fatta eccezione però per:

  1. energia elettrica fornita ai clienti grossisti;
  2. energia elettrica e gas fornita ad imprese agricole, estrattive, manifatturiere, poligrafiche, editoriali e simili;
  3. energia elettrica per il funzionamento d’impianti d’acqua utilizzata dai consorzi per bonifica ed irrigazione.

Tuttavia il libero professionista ha la possibilità, a spese totalmente a suo carico, di installare un contatore specifico, in grado di distinguere l’energia utilizzata per la professione dall’energia per l’abitazione, in modo da poter ottenere tale aliquota IVA agevolata. Oltre a questo vantaggio, i titolari di partita IVA, in caso di fornitura per uso promiscuo hanno una deduzione del 50% sui consumi rilevati per l’uso lavorativo. Invece l’azienda potrà beneficiare di una deduzione proporzionata alla dimensione in mq destinati all’attività lavorativa.

Come funzionano le detrazioni?

Finora abbiamo parlato delle deduzioni, ma esistono anche le detrazioni. Quest’ultime non sono altro che delle spese calcolate sull’imposta IVA e poi sottratte sul totale da pagare. Non essendoci dei criteri legali per calcolare gli importi delle detrazioni, le normative permettono di far scegliere dei criteri oggettivi e coerenti direttamente ai titolari della partita IVA, col fine di dividere le spese della fornitura per l'uso domestico dall'uso lavorativo. Dopo aver scelto tale metodo di ripartizione, si potrà finalmente procedere con il calcolo delle detrazioni per l’abbassamento totale della bolletta.

Facciamo un esempio pratico per capirci meglio:

Come metodo di ripartizione si potrebbe utilizzare la grandezza dell’abitazione destinata ad uso lavorativo, ovviamente in mq. Successivamente al calcolo dell’imposta IVA, si potrà detrarre in bolletta solamente l’importo destinato per uso non domestico. Se avessimo deciso che la metà della nostra abitazione è destinata a funzioni lavorative, allora la nostra bolletta si sarebbe abbassata della metà dell’imposta IVA.

Cos’è il costo kWh e perché è così importante?

Una voce importantissima da tener conto sulle bollette e in generale sulle offerte luce gas aziende e privati, è quella del costo kWh. Infatti quest’ultimo indica il costo dei kilowatt (unità di misura della corrente elettrica) utilizzati in un determinato periodo di tempo. Tale voce è variabile essendo molto collegata al consumo che ovviamente può aumentare o diminuire da bolletta in bolletta.

È anche utile sapere che in Italia abbiamo il costo kWh per imprese industriali più alto in Europa. Solitamente, per uso domestico, l’utenza ha come potenza media 3kWh che ovviamente non può bastare minimamente nel caso di un’azienda o anche solo di un libero professionista con abitazione ad uso promiscuo.

Quindi, le diverse compagnie di fornitori, per tutelare tutte le categorie di imprese, hanno deciso di catalogare i costi in base ai consumi in scaglioni. Ecco quali:

  • piccole aziende o partita IVA: consumi fino a 30 000 kWh/annui;
  • medie aziende: consumi fino a 100 000 kWh;
  • grandi aziende: consumi oltre a 100 000 kWh.

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Ma quanto costa effettivamente il consumo kWh?

Il costo kWh non è determinato e fisso perché varia a seconda del mercato in cui ci si trova:

  • nel mercato tutelato il prezzo del kWh non è fisso, infatti è regolato dall’ARERA che lo aggiorna ogni 3 mesi facendo riferimento al prezzo dell'energia elettrica acquistata sul mercato della Borsa Elettrica Italiana oppure al PUN (prezzo unico nazionale). Quest’ultimo è un importante fattore per determinare il costo kWh, visto che esistono diverse fonti di energia il cui prezzo varia a seconda della domanda e dell'offerta (come ad esempio il petrolio), le aziende devono adattare il proprio prezzo di vendita a seconda della variazione di quest'ultimo;
  • nel mercato libero, il prezzo viene deciso dal proprio fornitore in base ai consumi basandosi su quanto accordato sul contratto.

Cosa significano le componenti della bolletta aziendale?

Il kWh nel mercato libero

Precedentemente abbiamo accennato a come nel mercato libero, i fornitori decidano un prezzo e lo mantengano fino alla fine del contratto stipulato o per un determinato periodo di tempo. Di seguito troviamo qualcuna delle migliori offerte luce e gas per aziende o privati (dati aggiornati ad aprile 2020).

Enel

Il fornitore Enel con la sua offerta Open Energia, mette a disposizione ai clienti il prezzo dell’energia all’ingrosso senza alcuna maggiorazione. L’offerta prevede un abbonamento mensile fisso, con i primi 3 mesi gratuiti dove i clienti hanno a disposizione tutti i servizi Enel assieme ad energia ecologica proveniente da fonti rinnovabili, con la libertà di poter cambiare il piano scelto a seconda delle proprie esigenze. Quest’offerta è inoltre suddivisa in una parte fissa ed una variabile. La prima dipende dal proprio piano scelto:

  • piano smart a 12,99€ al mese anziché 16,99€ (offerta bioraria);
  • piano mono a 13,99€ al mese anziché 17,99€ (offerta monoraria);
  • piano green a 15,99€ al mese anziché 18,99€ (offerta bioraria con garanzia 100% proveniente da fonti rinnovabili).

Mentre la seconda varia seguendo la media mensile delle quotazioni orarie del PUN.

Eni Gas e Luce

Eni Gas e Luce prevede l’offerta Eni Link Business, disponibile per qualsiasi settore che rispetti consumi di energia fino 100 000kWh/annui e del gas 50 000smc/annui. Offre energia rinnovabile al 100% in cui si ha un prezzo fisso per i primi due anni di PUN + 0,0220 €/kWh, oppure una tariffa bioraria dove nelle fasce F1 si paga PUN + 0,0220 €/kWh e per la fascia F23 PUN + 0,0220 €/kWh. Un altro vantaggio di tale offerta è la totale assenza di vincoli, permettendo al cliente di disdire e modificare il proprio piano se ne ha bisogno.

Iren

L’offerta Iren 4 Business Luce Mono offre un servizio di luce conveniente per le esigenze di piccole e grandi imprese ad un prezzo monorario. Le condizioni per aderire a quest’offerta prevedono un consumo di 30.000kWh/annui ad un prezzo della fornitura bloccato per il primo anno a PUN + 0,055 €/kWh.

Sorgenia

Mette a disposizione dei suoi clienti la sua offerta Tempo Pieno. È caratterizzata da una tariffa multioraria il cui prezzo fisso è suddiviso nelle 3 fasce orarie (F1,F2,F3). Infatti possiamo notare che per le fasce:

  • F1 e F2 si ha un costo di PUN + 0,055 €/kWh;
  • F3 si ha un costo di PUN + 0,055 €/kWh.

Quest’offerta rimane bloccata per i primi 12 mesi, alla scadenza il costo varierà in base al valore del PUN solitamente bimestrale.

Scopri le offerte per aziende di OV energy e cosa sono le tariffe BTA.

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